Si vota per intitolare le strade ai partigiani del quartiere: Lega e Fratelli d’Italia abbandonano l’aula
Ilario Canacci, partigiano romano, ucciso a soli 17 anni è stato una delle più giovani vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Tito Bernardini, ferroviere di Orte e combattente partigiano è stato prima recluso e orribilmente torturato in via Tasso, poi trucidato alle Fosse Ardeatine, il 24 marzo 1944. Anche Savino Rella è stato barbaramente ucciso dai fascisti su richiesta delle SS Naziste con un colpo di pistola dietro la testa.
In uno sforzo di memoria collettivo, che non resti relegato a poche, simboliche date all’anno, alcuni consiglieri e consigliere del Municipio V hanno proposto di intitolare tre vie a questi uomini che hanno perso la vita in nome di ideali di giustizia e libertà, uccisi dalla violenza fascista e nazista. Per la precisione, come si legge nella convocazione del Consiglio del Municipio, “un’area verde a Ilario Canacci, uno spazio pubblico a Tito Bernardini e una strada a Savino Rella”. La mozione, presentata dal Pd con la prima firma della consigliera Procacci, è stata condivisa dall’ANPI.
La risoluzione era inserita all’ordine del giorno di venerdì 14 luglio, ma solo questa mattina, 17 luglio, si sono concluse le votazioni. Provoca indignazione la reazione di 5 consiglieri di Fratelli d’Italia e Lega che, al momento della votazione, sono usciti dall’aula. La mozione è sì passata all’unanimità, ma di fatto con il parere contrario di parte del Consiglio.
"Uscire dall’aula durante l’intitolazione di alcuni spazi ai partigiani è un fatto molto grave – spiega Filippo Riniolo, consigliere e capogruppo di Roma Futura – perché dimostra che la cultura politica che fonda questi partiti non ha fatto i conti con la storia e quindi non riconosce ai partigiani il ruolo di fondatori della democrazia".
Non è passato in fondo tanto tempo dalle dichiarazioni del Presidente del Senato Ignazio La Russa che, parlando dell’attacco dei partigiani a cui i tedeschi reagirono con l’eccidio delle Fosse Ardeatine, ha dichiarato: "L’attentato di via Rasella è stata una pagina tutt'altro che nobile della Resistenza, quelli che i partigiani hanno ucciso non erano biechi nazisti delle SS ma una banda musicale di semipensionati altoatesini".
"Mi auguro che il centrodestra moderno abbandoni ogni riferimento a quella tradizione politica nefasta – l’appello di Riniolo – e che prenda definitivamente le distanze da certi abissi della democrazia come il fascismo".