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Si sente male dopo aver mangiato i biscotti di Castroni: le confezioni scadute e rimesse in vendita

Dopo la denuncia di una cliente, i Nas hanno effettuato controlli su uno dei 13 punti venditi della catena: “Non ne sapevamo nulla”.
A cura di Beatrice Tominic
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Il punto vendita Castroni lungo la via Cassia.
Il punto vendita Castroni lungo la via Cassia.

Ha acquistato dei biscotti in uno dei punti vendita Castroni, rivenditori di dolciumi e prodotti alimentari pregiati con ben 13 punti vendita nella capitale. Il giorno dopo li ha mangiati e qualche ora dopo si è sentita male. È quanto accaduto ad una donna nel giugno scorso: si è trattato di una tossinfezione alimentare, racconta l'edizione romana de la Repubblica, che riporta la notizia. Un volta ripresa, è tornata a casa e ha controllato i pacchi di biscotti: soltanto in quel momento si è accorta che sotto all'etichetta con la data di scadenza, se ne trovava un'altra. Quest'ultima, applicata in precedenza e coperta dall'altra, indicava un altro giorno, passato da tempo. Così ha deciso di sporgere denuncia.

Il blitz dei Nas nel punto vendita di Castroni coinvolto

Non appena scattata la denuncia, i carabinieri hanno aperto le indagini. I Nas hanno raggiunto il punto vendita lungo via Cassia, fra La Storta e l'Olgiata, nel quadrante nord di Roma e hanno effettuato i loro approfondimenti per cercare di chiarire quanto fosse successo. Una volta arrivati nello store hanno trovato altre confezioni che avevano ricevuto lo stesso trattamento: rietichettate con date di scadenza diverse da quella presentata in origine. Così la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta per frode in commercio a carico di ignoti.

Biscotti scaduti: cosa è successo

I biscotti nelle confezioni rietichettate, secondo quanto scoperto dai Nas, non vengono più prodotti da circa due anni: non è escluso che l'idea di cambiare data di scadenza dei dolci sia arrivata proprio per continuare a distribuirli. All'interno del negozio, durante il sopralluogo, ne sarebbero state ritrovate altre. "È successo a mia insaputa – ha dichiarato al quotidiano il direttore del punto vendita – Non riusciamo a capire da dove sia partito il prodotto, ma non siamo stati noi. Spero che non sia stato qualche grossista". Negli altri punti vendita, invece, prodotti e dolci sono risultati essere tutti regolari.

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