Si rende irreperibile per non tornare in carcere, tradito dall’amore per il calcio: era allo stadio
C'era quasi riuscito a evitare il carcere, non facendosi trovare dalla polizia ogni volta che gli agenti bussavano alla porta di casa. Alla fine però l'uomo, che doveva scontare un residuo di condanna a quattro anni e ventiquattro giorni di carcere, è stato tradito da una delle sue più grandi passioni: il calcio. Gli agenti della Squadra Mobile lo hanno rintracciato mentre tifava sugli spalti della tribuna di Arce mentre assisteva alla partita tra Colfelice e San Damiano valido per il campionato di terza categoria. Senza aspettare la fine del match, i poliziotti lo hanno portato presso la casa circondariale di Cassino. La fine della partita l'ha saputa solo una volta arrivato in carcere: la sua squadra del cuore aveva perso uno a zero.
L'episodio è avvenuto ad Arce, in provincia di Frosinone. La Procura della Repubblica presso la Corte d'Appello di Roma aveva emesso nei suoi confronti un ordine di carcerazione perché l'uomo doveva scontare la parte restante di una condanna a quattro anni e ventiquattro giorni di carcere per aver commesso reati contro il patrimonio, contro l'incolumità e la fede pubblica. In diverse occasioni gli agenti della Squadra Mobile erano andati presso la sua abitazione per portarlo in carcere, ma lui non si era mai fatto trovare. L'ipotesi è che stesse evitando con tutte le sue forze di finire in carcere e provasse ad allungare il periodo di libertà. Fino a che i poliziotti, dopo l'ultima volta che non lo avevano trovato a casa, non hanno saputo che si trovava allo stadio e si sono recati lì. L'uomo, che ci è rimasto visibilmente male, non ha potuto fare altro che seguire gli agenti, che lo hanno condotto in carcere.