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Si fa inviare foto nuda per “punizione” da giocatrice di 12 anni: pallavolista a processo

Protagonista della vicenda è Stefano Catena, giocatore di serie A2 di pallavolo, e i fatti sono accaduti quando era tesserato con la Pallavolo Civitavecchia: avrebbe convinto una giocatrice minorenne a mandargli delle foto nuda in chat.
A cura di Redazione Roma
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Stefano Catena, 31 anni, è un giocatore di professionista di pallavolo. Per lungo tempo a militato nella serie A2 del campionato italiano, passando per Roma e Mondovì, poi a Civitavecchia. Al momento il centrale non ha una club nel quale milita, e la procura ora dovrà decidere sul rinvio a giudizio per pornografia minorile. I fatti risalgono a un periodo che va dal 2015 al 2017, quando Catena si trova a giocare alla Pallavolo Civitavecchia. Qui conosce una giovanissima atleta che allena, ha solo 12 anni, e l'avrebbe convinta a mandarle della foto nuda in chat.

La vicenda è ricostruita oggi sulle pagine della cronaca romana del Corriere della Sera. Secondo quanto ricostruito il giovane allenatore (all'epoca il giocatore aveva 22 anni) si sarebbe approfittato di un momento di difficoltà della minore, diventandone il confidente. "I miei genitori stavano attraversando un momento difficile e io avevo paura che fosse colpa mia. Per questo mi graffiavo, mi facevo piccoli tagli. L’allenatore si arrabbiava e mi ordinava di mandargli una mia foto nuda ogni volta che lo facevo: era un castigo", è il racconto fatto durante gli interrogatori e riportato dal quotidiano.

Passano i mesi e alla fine la giovane trova il coraggio di raccontare quello che sta vivendo, e lo fa esibendosi in un monologo teatrale di fronte i compagni di classe, davanti i quali "recita" la parte di una ragazzina che ha un rapporto con un ragazzo parecchio più grande. L'insegnante però che capisce che la sua alunna sta parlando di se stessa, e decide di parlare con i genitori che scoprono così la chat con il giocatore e allenatore di pallavolo.

La prima foto la ragazzina la invia dopo molto insistenze, Catena le chiede di vedere quanto è "sviluppata" fisicamente. Poi inventa il meccanismo delle "punizioni": ogni volta che "sbaglia" si deve confidare con lui e inviarle una foto nuda. Ora è tutto agli atti del procedimento penale, in cui il pallavolista è chiamato a difendersi.

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