Shpalman, lancia feci nelle auto delle ragazze: “Lo fa da anni, è successo anche a me”
Lo hanno ribattezzato Shpalman, come l'eroe della celebre canzone di Elio e le Storie Tese pubblicata nel 2003: un uomo si aggira per la Capitale lanciando feci nelle automobili delle ragazze. Leggenda metropolitana o personaggio reale armato di escrementi? Le testimonianze sono state presentate online e raccolte dal profilo Instagram di Welcome to Favelas.
Dopo una prima segnalazione, di qualche giorno fa, i racconti delle ragazze si sono moltiplicati. Questi episodi, secondo quanto riportano le giovani, succederebbe da almeno cinque anni. Il copione è sempre lo stesso.
Chi è Shpalman e cosa fa
Secondo le testimonianze delle ragazze al profilo Instagram, Shpalman, descritto come un uomo sulla settantina, nota le ragazze sole dei locali e, una volta uscite, inizia a seguirle fino a quando entrano in macchina. È in quel momento che, non appena aprono uno dei finestrini, lancia loro addosso delle feci. Le zone da cui arrivano le segnalazioni sono molteplici: Tuscolano, Montesacro, Appio, Arco di Travertino. Che sia esasperato dai rumori della movida? Il fatto che scelga le "vittime dei suoi assalti", fa pensare invece ad uno schema preciso.
I racconti delle ragazze
"È successo questa notte verso le 4 vicino al forno di piazza Sempione, un uomo sulla settantina ci tira la cacca chiusa in un fazzoletto, sia in macchina che parzialmente addosso e poi scappa", ha raccontato una delle prime a segnalare la situazione. "Mi ha lanciato la cacca in macchina, poi l'ho fatto pulire", ha spiegato un'altra allegando il video con Shpalman che pulisce la zona interna all'automobile. "Dove è successo? Stanotte alle 3 ad Arco di Travertino mi sono ritrovata la cacca di qualcuno in macchina", chiede invece una delle ultime ragazze colpite.
Ma gli episodi vanno avanti almeno dal 2018. "È successo anche a me e alle mie amiche il 2 luglio 2021, uscite da un locale all'Appio l'abbiamo trovato e abbiamo agito per vie legali, denunciandolo ai carabinieri, con riconoscimento facciale e videocamere riusciamo a risalire alla persona, processo un anno dopo davanti ad un giudice di pace – spiega in un lungo messaggio un'altra ragazza – Non gli hanno fatto nulla, credo solo una sanzione e nulla più".