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Sgominata feroce banda di rapinatori di ville: sequestrarono i proprietari del Golf Club di Aprilia

È l’11 luglio del 2020 quando Marina e Paolo Lanza vengono sequestrati con il domestico nella loro villa di Aprilia. Proprietari del golf club di Aprilia e imprenditori immobiliari, erano finiti nel mirino di una banda di rapinatori specializzati in colpi in villa. Stamattina sono state arrestate sei persone.
A cura di Redazione Roma
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È scattata questa mattina all'alba l'operazione dei carabinieri che ha portato all'arresto di sei persone, tutte accusate a vario titolo di comporre una banda di feroci malviventi specializzati nelle rapine in villa. Le manette sono scattate tra i comuni di Vetralla e Montefiascone, in provincia di Viterbo, Acilia e Fiumicino sul litorale romano, mentre un componente della banda è stato fermato e arrestato a Bologna.

Le indagini e il suicidio del custode del Golf Club

L'inchiesta, denominata "Oasi", è partita dalla rapina avvenuta la sera dell'11 luglio 2020ai danni dei proprietari del Golf Club di Aprilia, presi in ostaggio all'interno della loro villa dalla banda con un domestico. Si tratta di una coppia facoltosa, molto conosciuta nella zona con radicati investimenti in particolare nel settore immobiliare nella capitale, i coniugi Paolo e Marina Lanza. Le indagini avevano portato accertamenti anche sulla posizione del custode del Golf Club, un uomo di 33 anni di nazionalità cingalese che si è successivamente tolto la vita: in casa erano state rinvenute armi e droga.

La rapina in villa ai danni di Paolo e Marina Lanza

I malviventi si erano introdotti nell'abitazione e, armati di coltello, avevano legato i loro ostaggi per poi impossessarsi delle armi presenti in casa (una pistola e un fucile), di due auto e delle chiavi di un appartamento di proprietà della coppia a Roma dove si recavano immediatamente per terminare il loro piano portando via 7.000 euro in contanti. "Quando i ladri hanno fatto irruzione nella villa inizialmente abbiamo tentato di reagire: per tutta risposta siamo stati colpiti in viso, sia io che mio marito. – così Marina Lanza ha raccontato quella notte di terrore – Il nostro guardiano, sulla quarantina, che era lì con noi, è stato picchiato molto più pesantemente, tanto che ad un certo punto ho pregato i malviventi di smettere".

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