Sgominata baby gang, si chiamavano “Il trio che spacca” e rapinavano i coetanei in centro
I messaggi su un gruppo Whatsapp per pianificare le rapine ed esultare per i bottini ottenuti. Si chiamavano il "Il trio che spacca", un gruppo di ventenni accusati di aver commesso tre scippi nel mese di gennaio. Nell'indagine della squadra investigativa del commissariato del Viminale, guidata da Mauro Baroni, sono coinvolti almeno altri quattro ragazzi, tutti minori di diciotto anni.
Secondo le ricostruzioni, l'ultimo furto è avvenuto il 30 gennaio alla stazione metropolitana di Termini. In otto hanno accerchiato due ragazzi, di 15 e 17 anni, che erano saliti poco prima sulla metro dalla fermata Flaminio. Il gruppetto di vandali ha preso a pugni e minacciato le due vittime che per paura hanno ceduto i soldi e i telefonini. Ma la banda non è passata inosservata agli occhi delle videocamere di sorveglianza della stazione che ha ripreso la loro fuga dopo la rapina. Le immagini registrate hanno confermato quanto denunciato dai due adolescenti. Dalle chat di Whatsapp gli investigatori sono risaliti ad altre due rapine: una a piazza del Popolo il 30 gennaio e l'altra il 23 gennaio, nella stessa zona. Sono in corso ulteriori indagini per accertare altri crimini commessi dal gruppo a dicembre 2020.
Minacciavano e intimorivano la vittima prima di rapinarla
Agivano con la logica del branco: puntavano la vittima di turno, accerchiandola e intimorendola dietro finte minacce. A questo punto i malcapitati, non potendo difendersi, si lasciavano spogliare dei loro beni. Ricchi bottini contenenti portafogli, telefoni cellulari, cappellini, collane d'oro e addirittura un paio di scarpe griffate. E se le minacce non bastavano, i bulli passavano alla carica con calci e pugni. Diverse le rapine compiute dall'inizio dell'anno dal gruppetto di giovani delinquenti, spesso a danno di loro coetanei. Tutto era raccolto in una chat di Whatsapp denominata “Il trio che spacca”, dove erano contenuti messaggi chiaramente allusivi dei loro misfatti.
Grazie alle denunce delle vittime, il branco criminale è stato individuato dagli investigatori che hanno potuto ricostruire i fatti. Tutti i membri della banda sono stati identificati tramite i contenuti delle chat. Inoltre, a seguito delle perquisizioni nelle abitazioni di alcuni di loro, sono stati trovati gli stessi capi d'abbigliamento indossati durante la rapina alla stazione Termini della metropolitana, oltre che alcuni degli oggetti rubati. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei Minorenni ha emesso quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei minori responsabili delle rapine. Il Tribunale di Roma Termini ha disposto per i tre maggiorenni gli arresti domiciliari e nei confronti di un altro giovane coinvolto, l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.