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Sgombero in corso dell’occupazione ecologista alla Caffarella

Nuovo sgombero per l’occupazione ecologista Berta Caceres alla Caffarella. La polizia è arrivata all’alba, alcuni attivisti si trovano ancora all’interno dell’edificio.
A cura di Redazione Roma
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È in corso lo sgombero dell'occupazione ecologista della Caffarella. Attiviste e attivisti che questa mattina all'alba hanno visto arrivare, per la seconda volta in pochi mesi, le forze dell'ordine ai cancelli dell'edificio dove è nato il Laboratorio Ecologista Berta Caceres. Un primo sgombero era avvenuto lo scorso marzo, poi una nuova occupazione il 7 maggio.

L'edificio in questione nel 2017 è passato dalla Regione Lazio a Invimit, società gestita dal Mef, per essere messo all'asta per 3 milioni di euro. Asta per il momento andata deserta. "Berta", come chiamano lo spazio occupato con affetto gli attivisti, in questi mesi è diventato un punto di riferimento a Roma soprattutto per le nuove generazioni che si battono contro i cambiamenti climatici, per associazioni ambientaliste e movimenti ecologisti, ospitando incontri, assemblee, workshop.

Le opposizioni in questi mesi – dalla Lista Calenda a Fratelli d'Italia – avevano chiesto ripetutamente lo sgombero dello stabile, mentre la trattativa tra occupanti e istituzioni non ha fatto nessun passo avanti.

Il presidio sulla via Appia e la manifestazione nel pomeriggio

Come hanno comunicato gli e le attiviste sui canali social del Laboratorio di Berta, mentre gli agenti si trovavano ancora nello stabile insieme ad alcuni di loro, è stato organizzato un presidio sulla via Appia all'incrocio con via della Caffarella. "Come per il primo sgombero siamo davvero arrabbiati per quello che è successo e crediamo che ci sia un forte responsabilità da parte delle istituzioni", hanno dichiarato.

Poi, poco più di un'ora dopo, è arrivata la decisione di manifestare davanti alla sede della Regione Lazio alle ore 17.30. "In questo luglio rovente di siccità e incendi, con una crisi climatica ormai sotto gli occhi di tutt3, la priorità sembra essere sgomberare chi sta portando avanti questi temi per una lotta ecologista di e per tutt3, anche per i biechi paladini della proprietà e della finanziarizzazione dei beni comuni. Conosciamo già cosa ne sarà di Via della Caffarella 13, è la sceneggiatura già scritta di tanti sgomberi: abbandono, aste inevase e privilegio dei privati", hanno scritto invitando tutte e tutti a presentarsi all'appuntamento. "Saremo acqua che scorre in questi tempi di siccità. Berta vive!", hanno poi concluso.

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