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Sgombero all’Argan occupato, studenti: “Il preside non ha voluto riceverci e ha chiamato la polizia”

Si chiede dopo poche ora il tentativo di occupazione del liceo Argan. Nella succursale a metà mattinata è arrivata la polizia: “Hanno tentato di intimorirci”.
A cura di Beatrice Tominic
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Un'occupazione durata poco quella degli e delle studenti del liceo artistico Argan: appena un paio d'ore. Il primo gruppo di studenti si è ritrovato stamattina alle 7.45 per il picchetto, poco dopo le 8 è partita l'occupazione vera e propria. Nel corso della mattinata, però, il preside avrebbe chiamato le forze: alle 10.30 hanno fatto irruzione nella succursale del liceo Argan, nella sede di via Ferrini, alcuni agenti di polizia.

"Avevamo chiesto al preside un incontro: avremmo voluto che ricevesse almeno i rappresentanti di istituto o una piccola delegazione di studenti – ha detto a Fanpage.it Federica, una studente del liceo Argan che fa parte del collettivo della scuola e di Osa, Opposizione Studentesca d'Alternativa – Invece non soltanto si è rifiutato di incontrarci, ma ha anche chiamato le forze dell'ordine che, in breve tempo, hanno fatto irruzione a scuola".

L'inizio dell'occupazione del liceo artistico

Qualche ora dopo il corpo studentesco è tornato a casa propria. "L'occupazione è partita poco dopo le 8, la maggior parte degli e delle studenti era seduta nell'androne. Alcuni, però, erano già entrati in aula, ma i professori hanno vietato loro di uscire. Alcuni volevano andare a casa, altri volevano raggiungerci nell'atrio: qualche studente è riuscito ad uscire dalla classe durante il cambio dell'ora – ha continuato a spiegare la studente – Poi sono arrivati gli agenti: erano tantissimi. Sono scesi dalle volanti e hanno raggiunto anche loro l'ingresso della scuola. Alcuni sono rimasti schierati davanti all'entrata, altri hanno varcato la soglia".

L'arrivo della polizia all'Argan

I poliziotti, una volta entrati, si sono messi a parlare con i ragazzi e le ragazze in corridoio: "Hanno cercato di intimorirci. Hanno che detto che non sarebbe potuto uscire nessuno dall'edificio, che saremmo dovuti restare là dentro. Poi hanno aggiunto che, in caso di occupazione, ci avrebbero denunciato, che non avremmo più trovato lavoro e saremmo stati lasciati fuori dalla società", ha continuato Federica. "Ma noi non ci arrendiamo, domani alle 8 ci siamo dati appuntamento alla sede centrale e faremo picchetto finché il preside non si degnerà di parlarci: non più davanti ad un piccolo gruppo, ma a tutta la scuola".

Le motivazioni della protesta al liceo Argan

Molte le motivazioni della protesta al liceo artistico Argan. "Se abbiamo deciso di occupare, è proprio a causa del preside: quest'anno ha accettato molte richieste di iscrizione, più di quante gli spazi permettano. Ora ci ritroviamo classi formate da 30-35 persone – ha continuato Federica – Le aule però sono troppo piccole e spesso mancano pure le sedie: all'inizio qualcuno ha dovuto seguire le lezioni seduto per terra, poi si è trovata una nuova sistemazione".

Sono state prese due soluzioni principali: "Qualche aula è stata trasferita in una scuola media, un'altra è stata spostata all'interno del laboratorio di falegnameria. Nel primo caso i ragazzi non hanno modo di usufruire dei laboratori, nel secondo, invece, il rischio è più alto. Nell'aula si trovano strumenti molto pericolosi, come seghe e motoseghe: fino allo scorso anno per entrare c'era bisogno della supervisione di un addetto, adesso ci hanno messo una classe. Per questo chiediamo una nuova gestione di fondi e maggiore attenzione: gli studenti che si frequentano scuola negli spazi della scuola media non vedranno mai un laboratorio e verranno tagliati fuori da una parte importante della socialità del liceo. Chi segue le lezioni nel laboratorio di falegnameria rischia anche di farsi male soltanto restando nella propria aula".

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