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Sgomberi a San Basilio: la polizia negli appartamenti dei clan

Tre appartamenti riconducibili alle famiglie Marando, Pupillo e Delle Fratte sono stati sgomberati stamattina a San Basilio. Trovata anche della droga.
A cura di Alessia Rabbai
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Blitz a San Basilio, dove gli agenti della Polizia di Stato e della polizia locale di Roma Capitale hanno fatto irruzione all'interno delle abitazioni in via Sirolo e via Corinaldo di alcuni clan della periferia romana. Gli agenti hanno sgomberato tre appartamenti delle famiglie Marando, Pupillo e Delle Fratte, occupati abusivamente. Ad essere presenti durante le operazioni che hanno liberato le abitazioni gli addetti di Ater, per procedere alla riaquisizione degli immobili. Le case sono infatti di proprietà dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale del Comune di Roma. Gli appartementi, completato l'iter burocratico necessario in questi casi, verranno riassegnati ai cittadini. L'intervento congiunto di polizia e vigili urbani si è svolto la mattinata presto di oggi, giovedì 16 febbraio, come stabilito in Prefettura e disposto dal questore.

Trovata droga negli spazi comuni

I poliziotti durante l'operazione a San Basilio hanno perlustrato gli edifici alla ricerca di attività illegali e hanno trovato della droga. La sostanza stupefacente, cocaina e hashish, era nascosta in spazi comuni. Era già suddivisa in dosi, pronte per essere vendute e destinate a rifornire i clienti che ne avrebbero fatto richiesta. I poliziotti sono entrati anche negli appartamenti con i cani antidroga. I poliziotti hanno inoltre trovato bilancini di precisione per la suddivisione della droga e materiale utile al confezionamento. Tutta la sostanza stupefacente trovata è stata sequestrata. Presenti insieme alla Polizia di Stato gli agenti del IV Gruppo Tiburtino, lo Spe (Sicurezza pubblica ed emergenziale) e Gssu (Gruppo Sicurezza Sociale Urbana).

Asia Usb: "Manca una politica pubblica per la casa"

Sull'operazione di stamattina a San Basilio è intervenuto il sindacato Asia Usb-Roma: "La campagna degli sgomberi nel tempo ha colpito famiglie con minori con regolare domanda di regolarizzazione in base alla norma approvata dalla Regione Lazio nel 2020 e che hanno i requisiti per l'assegnazione di un alloggio popolare. La ragione che spinge in molti ad occupare è la mancanza, ormai decennale, di una politica pubblica per la casa e l'abbandono delle case popolari, che si liberano e non vengono riassegnate. La legge di sanatoria approvata dalla Regione Lazio nel 2020 è iniqua e discriminatoria: ha permesso la regolarizzazione solo per coloro che alla data del 23 maggio 2014 (6 anni indietro?) dimostrano di abitare negli alloggi, lasciando anni di vuoto. Ma per coloro che sono entrati successivamente abbiamo spinto e ottenuto l'apertura di una finestra: la deroga alla legge che permette di partecipare al Bando di assegnazione delle case popolari e se, fatta la domanda di casa popolare, si viene collocati in una posizione utile si ha diritto alla sospensione dei procedimenti di sgombero per 24 mesi. Ma questa norma non viene applicata e si procede senza sosta a questa campagna contro le case popolari e i suoi inquilini".

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