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Sgomberati un anno dopo sempre senza casa: “Il Comune ha speso 1 milione per stanze fatiscenti”

Un anno fa lo sgombero dell’ex scuola di via Cardinal Capranica a Primavalle, dopo ore di assedio lacrimogeni e barricate in fiamme. Ad oggi ancora nessuna risposta per le 78 famiglie in emergenza abitativa, mentre l’accoglienza in una struttura pensata per accogliere senza fissa dimora per brevi periodi vivono da un anno 23 famiglie. Per loro Roma Capitale ha speso 1 milione di euro: “Non potevano essere usati per una casa vera”.
A cura di Valerio Renzi
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Lo sgombero di Cardinal Capranica
Lo sgombero di Cardinal Capranica

Dopo un assedio durato una giornata intera, tra famiglie sui tetti e barricate in fiamme, l'intervento di una ruspa e i lacrimogeni, veniva sgomberata l'ex scuola di via Cardinal Capranica a Primavalle. Un anno dopo la maggior parte delle persone coinvolte, uomini, donne, anziani e bambini, sono ancora senza una casa. La maggior parte di loro ha trovato una casa dentro altre occupazioni dei movimenti per il diritto all'abitare nel quadrante nord di Roma, soprattutto per poter continuare a mandare i bambini nelle loro scuole. Ventitré famiglie hanno invece accettato l'accoglienza offerta loro dall'amministrazione comunale, e da quel giorno vivono in una struttura dedicata all'accoglienza di situazioni di fragilità a Centocelle.

Non una vera casa quindi, ma stanze di cui gli ex occupanti denunciano le condizioni fatiscenti e la paura di raccontare come vivono con il rischio di essere allontanati o che il comune non rinnovi la convenzione. Ma quanto ha speso l'amministrazione comunale per una situazione d'emergenza che non ha risolto il problema dell'emergenza abitativa di chi vi si trova? Poco meno di 1 milione di euro secondo quanto risulta dagli accessi agli atti del consigliere comunale del Partito Democratico Giovanni Zanolla, che ha sollevato la questione, 28 euro al giorno a persona.

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"Un anno di attesa di risposte per i 78 nuclei familiare, una ventina di questi sono in un centro di accoglienza a via della Gardenie e sono anche a rischio di essere lasciati fuori se non c'è il rinnovo dell'accordo tra il comune e il centro. La maggiorana degli sgomberati sono invece stati accolti dentro due occupazioni in via di Torrevecchia e via Battistini, dove altri senza casa si sono stretti per fargli spazio", spiega Paolo Di Vetta dei Blocchi Precari Metropolitani, durante un sit-in di denuncia a un anno dallo sgombero dello stabili di Cardinal Capranica.

Giovanni Zanolla del Partito Democratico racconta invece a Fanpage.it cosa è emerso dagli accessi agli atti: "Abbiamo scoperto che è stata rinnovata e prorogata diverse volte la convenzione, con un impegno di spesa oneroso per l'amministrazione, quasi un milione di euro per l'alloggio dei nucleo abitativi sgomberati in una struttura che non nasce per accogliere l'emergenza abitativa, ma per ospitare diverse situazioni di fragilità h24 e che oggi in maniera impropria ospita nuclei familiari".

"Sono un ex occupante di Capranica dopo che ci hanno sgomberato con un esercito, 500 poliziotti e un elicottero. Sono stato prima a Centocelle e poi a Torrevecchia, poi sono andato via perché si vive in condizioni pessime là dentro. Si soffre il caldo, il freddo", racconta Raduan. Divetta rincara la dose su come si vive nel centro denunciando come gli ex occupanti verrebbero "continuamente intimiditi per non fare uscire notizie da dentro il centro". Zanolla, che ha visitato la struttura di via delle Gardenie, racconta di spazi "assolutamente inadeguati per ospitare famiglie anche con 3 o 4 minori, pensate per accogliere senza fissa dimora" e di un luogo "dove vengono accolte diverse fragilità con inevitabili conseguenze negativi".

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