Sfondano il muro e “rubano” una stanza ai vicini nel residence di Porto Rotondo: denunciata coppia
Dopo un anno di lavoro, finalmente arrivano le ferie. Fatti i bagagli, ci si imbarca per raggiungere la tanto cara Sardegna: seconda casa ormai, visto che la famiglia in questione è proprietaria di un appartamento all’interno di un residence a Porto Rotondo dal 1979 e da allora ogni estate si reca nella località sulla costa gallurese. Immaginate ora la sorpresa quando, al momento di rimettere piede dopo quasi 12 mesi all’interno della propria abitazione, i proprietari si sono accorti che i muri si erano spostati. Proprio così: in loro assenza, i dirimpettai avrebbero “rubato” una parte della camera, inglobandola nella loro casa. Immediata la denuncia: una coppia originaria del Lazio è ora iscritta tra gli indagati alla Procura di Tempio Pausania.
L’inconsueta lite
L’insolito episodio è avvenuto a Porto Rotondo, una delle più famose località del turismo sardo, in provincia di Olbia. Fabiano Corti è bergamasco, di Albano Sant’Alessandro, e dal 1979 ogni anno si reca con la famiglia – in passato da figlio, poi con moglie e prole – nel suo appartamento presso il residence “Gli Asfodeli”.
Ebbene, quest’anno all’arrivo sull’isola ha trovato una sorpresa: la planimetria della casa è infatti cambiata nel corso dell’inverno. A sua insaputa, sono stati fatti dei lavori che hanno fatto sì che una parte della sua stanza venisse inglobata nella casa dei vicini, una donna di Roma e il partner di Marino: i due hanno sfondato una parete del primo piano per poi ricostruire il muro quattro metri più avanti.
La denuncia
Fabiano Corti si è quindi presentato dai carabinieri di Porto Rotondo con una denuncia alquanto insolita: i dirimpettai sono stati iscritti tra gli indagati alla Procura di Tempio Pausania poiché si sarebbero appropriati indebitamente di parte della stanza del vicino. I lavori sarebbe stati effettuati d’inverno, quando il residence – composto prevalentemente da seconde case – era praticamente deserto.
I militari hanno quindi avviato le indagini per far luce sui legittimi proprietari dello spazio conteso. Secondo quanto sostenuto dall’avvocato difensore della coppia laziale, i due si sarebbero “ripresi” una stanza che secondo le planimetrie risulterebbe come loro proprietà, facendosi in un certo senso giustizia da soli. I due sono ora accusati di violazione di domicilio e danneggiamento, oltre che di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.