Servizio Recup Lazio bloccato da hacker: quando sarà di nuovo possibile prenotare visite mediche
L'attacco hacker che ha colpito il sistema informatico del Lazio ha causato due gravi disagi per i cittadini: sono ferme le prenotazioni delle prime dosi dei vaccini anti Covid, ma sono ferme anche le prenotazioni per le visite specialistiche e ambulatoriali. In altre parole: nessuno potrà fissare l'appuntamento per una visita medica nel Lazio almeno per una settimana, cioè fino al 10-15 agosto. Questa la promessa dell'assessore D'Amato: "Stiamo lavorando affinché, nell'arco di dieci giorni, possiamo almeno parzialmente riattivare le operazioni sui Cup e sul Recup regionale per circa metà della platea regionale interessata. La questione seria riguarda le prenotazioni nuove di specialistica ambulatoriale attraverso le piattaforme Cup, che è il Centro unico di prenotazione, e il Recup. A questo sta lavorando innanzitutto Lazio Crea per garantire il ripristino della funzionalità entro la metà del mese".
In servizio rete emergenza 118
In questi giorni, quindi, i cittadini potranno rivolgersi soltanto agli studi dei medici di famiglia e comunque sono confermati tutti gli appuntamenti già fissati e tutte le urgenze. Resta in servizio, quindi, la rete delle emergenze gestita dall'Ares 118. Non sarà possibile, invece, prenotare una prestazione medica o diagnostica attraverso il servizio Recup. Per il momento il servizio telefonico è ancora attivo, si può parlare con un operatore, ma non è possibile chiedere di fissare un appuntamento.
Ferme prenotazioni prime dosi vaccino
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, essa non si è mai fermata. Le prime dosi non possono essere prenotate, ma ci sono almeno 500mila appuntamenti già presi fino al 13 agosto e questo, secondo Zingaretti, consentirà comunque di immunizzare l'80 per cento della popolazione. "Non si sono mai fermati i servizi di emergenza di 112 e 118, stiamo lavorando per riattivare le prenotazioni dei servizi tramite Cup, l'impegno è che le prestazioni sanitarie siano le prime a ripartire, facendo migrare su cloud esterni i servizi essenziali per renderli attivi il prima possibile", le parole del presidente Zingaretti.