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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Serena Mollicone, la Corte di Cassazione decide sui Mottola: a marzo l’ultimo atto del processo

L’11 marzo prossimo la Corte di Cassazione esaminerà il caso dell’omicidio di Serena Mollicone. I pm chiedono ai giudici di rinviare il caso alla Corte d’assise d’appello.
A cura di Enrico Tata
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L'11 marzo prossimo la Corte di Cassazione esaminerà il caso dell'omicidio di Serena Mollicone, trovata morta il primo giugno 2001 in un bosco di Arce, Frosinone. Dopo l'assoluzione di primo grado, anche la Corte d'Appello lo scorso 12 luglio ha assolto tutti gli imputati: Franco Mottola, all'epoca comandante della stazione dei carabinieri di Arce, sua moglie Anna, il figlio Marco e i carabinieri Quatrale e Suprano. Per questi ultimi le accuse sono definitive e quindi i giudici della Corte Suprema saranno chiamati a esprimere un parere soltanto sui membri della famiglia Mottola.

Secondo la ricostruzione della procura, il giorno in cui è morta Serena è entrata all'interno della caserma di Arce, ha litigato con Marco Mottola, ha sbattuto la testa contro una delle porte della caserma ed è svenuta. Credendola morta, i Mottola l'hanno legata e incappucciata con una busta. La ragazza è poi morta per asfissia nel boschetto di Arce dove è stata trasportata. In entrambi i gradi di giudizio, i giudici hanno ritenuto insufficienti le prove portate dai pm a sostegno della tesi accusatoria.

Gli inquirenti, tuttavia, continuano a ritenere fondate le loro ipotesi e chiedono alla Cassazione di rinviare il caso alla Corte d'assise d'appello. Per i pm i giudici di secondo grado hanno essenzialmente esposto la sentenza di primo grado, esprimendo una valutazione a tratti incoerente e contraddittoria. Secondo la procura, inoltre, il caso Mollicone è simile a quello di Marco Vannini: "Tutti gli imputati della famiglia Mottola erano investiti dell’obbligo di garanzia nei confronti di chi si trovasse nell’appartamento sfitto. Ognuno di loro aveva l’obbligo di adottare quelle misure idonee a evitare l’evento morte. Tutti e tre si trovavano in caserma quel giorno, come emerge dai tabulati telefonici". Come la famiglia Ciontoli con Marco Vanini, anche i Mottola avrebbero dovuto fare di tutto per salvare la vita a Serena, e invece non l'hanno fatto.

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