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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Serena Mollicone, attesa sentenza oggi. La figlia di Tuzi: “Voglio giustizia, anche per mio padre”

“Voglio giustizia, voglio che abbia giustizia anche mio papà”, le parole di Maria Tuzi figlia del brigadiere Santino davanti al tribunale prima della sentenza in corte d’Appello sul caso dell’omicidio di Serena Mollicone.
A cura di Beatrice Tominic
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A sinistra i brigadiere Santino Tuzi, a destra Serena Mollicone.
A sinistra i brigadiere Santino Tuzi, a destra Serena Mollicone.
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Attesa per oggi, venerdì 12 luglio 2024, la sentenza sul caso di omicidio di Serena Mollicone, la diciottenne trovata senza vita nel 2001 nel bosco di Arce. Imputata la famiglia Mottola: il padre Franco, l'ex maresciallo della caserma del paese; la moglie Anna Maria e il figlio Marco. Per loro, nel corso della requisitoria sono stati chiesti 24 anni all'ex militare e 22 alla moglie e al figlio.

Nel frattempo, in attesa dell'arrivo del giudizio, è stato convocato un presidio davanti al tribunale dove alcune volontarie di Telefono Rosa e cittadine di Arce, fra cui la cugina della giovane, Serena Gaia Fraioli, si sono riunite per chiedere giustizia per Serena Mollicone. "Non può pagare solo lei – si legge nei volantini con la foto della diciottenne e su uno striscione  – Giustizia per Serena, mai più storie di ordinaria violenza".

Presenti anche Carmine Belli, il carrozziere processato e assolto nei tre gradi di giudizio per l'omicidio di Serena Mollicone e Maria Tuzi, la figlia del brigadiere morto suicida in circostanze ancora poco chiare dopo aver cambiato la testimonianza su quanto accaduto il giorno della scomparsa di Serena Mollicone.

Maria Tuzi, la figlia del brigadiere.
Maria Tuzi, la figlia del brigadiere.

Anche Zerocalcare con la maglietta ‘Serena' a seguire il processo

A seguire l’udienza per il processo di Serena Mollicone c'è anche Zerocalcare, che indossa una maglietta con la scritta ‘Serena Vive'. Il famoso fumettista è stato avvistato nei corridoi della Corte d'Appello in attesa della sentenza.

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Maria Tuzi: "Cerco giustizia anche per mio padre"

In attesa della sentenza anche Maria Tuzi, la figlia del brigadiere morto suicida in circostanze misteriose dopo aver modificato la sua testimonianza, nel 2008. È stato proprio lui a dire di aver visto Serena entrare in caserma, ma di non averla vista uscire. "Spero venga fatta giustizia anche per mio padre: gli elementi in aula sono stati di più, sono stati precisi ed è giusto che vengano presi tutti in considerazione".

Serena Mollicone come Marco Vannini: "Morta in caserma, Mottola responsabili"

Serena era stata vista entrare in caserma e da lì non è più uscita: secondo quanto ricostruito, sarebbe morta in caserma. In un luogo, cioè, dove soltanto loro sarebbero potuti accedere e avevano l'obbligo di intervenire: per questo come riporta la memoria conclusiva dei pm Landolfi e Piantoni, sono da ritenere responsabili. Una vicenda che, a loro avviso, ricorda molto la morte di Marco Vannini. "Ma, in questo caso – specificano poi – hanno anche deciso di soffocare la ragazza e quindi di ucciderla deliberatamente, per poi far sparire il corpo ed ogni traccia".

Insomma, secondo la ricostruzione dei pm, Serena è morta in caserma. A confermarlo anche una  nuova riproduzione 3D secondo cui il segno sulla porta sarebbe compatibile con i cranio della ragazza. Ora non resta altro che attendere la sentenza del processo d'appello.

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