Sequestro a prestanome di Franco Gambacurta: le mani del clan anche sulla Polisportiva Montespaccato
Un sequestro preventivo di beni è stato notificato questa mattina all'imprenditore Marco Ciaccia, già ben noto alle forze dell'ordine per reati connessi al traffico di stupefacenti ed estorsione. L'uomo è ritenuto un prestanome del boss Franco Gambacurta, condannato a 30 anni di carcere e riconosciuto dai giudici essere a capo dell'omonimo clan mafioso egemone alla periferia Nord di Roma tra Primavalle e Montespaccato.
La sentenza dopo il maxi processo al Clan Gambacurta
Lo scorso maggio è arrivato a sentenza il processo che, partito dall'operazione "Hampa Malavita" del giugno 2018 ha decapitato l'organizzazione criminale comminando 370 anni di carcere in tutto. Oltre a ‘Zio Franco', come era chiamato negli ambienti criminali condannati i due luogotenenti Massimiliano e Roberto Gambacurta condannati rispettivamente a 13 e 18 anni di carcere. Traffico di droga, con la capacità di importare cocaina dalla Spagna, usura ed estorsioni le attività del clan ricostruite dagli inquirenti.
Sequestrati anche orologi, gioielli e macchine
La III sezione penale Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, dopo aver valutato la richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha proceduto con il sequestro preventivo finalizzato alla confisca. Il provvedimento riguarda "due rapporti finanziari, due moto, la somma circa 77mila euro già oggetto di sequestro penale, orologi e i gioielli del valore di oltre centomila euro". Le indagini patrimoniali hanno inoltre evidenziato come Ciaccia fosse l'intestatario fittizio di quote della "Polisportiva dilettantistica Montespaccato" e della "Olympus Sport Center S.R.L.".