24 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sequestro a Ponte Milvio, arrestati a testimoni: “Fateve i ca**i vostri o facciamo saltare tutto”:

Un sequestro sotto gli occhi di numerosi testimoni, molti dei quali hanno avuto paura di parlare per timore di ritorsioni. Così è stato rapito Danilo Valeri, presumibilmente per un debito di droga, davanti un locale a Ponte Milvio.
A cura di Natascia Grbic
24 CONDIVISIONI
Danilo Valeri, la vittima, e Aboudramane Diaby, uno degli arrestati
Danilo Valeri, la vittima, e Aboudramane Diaby, uno degli arrestati

"A rega' fateve i cazzi vostri o facciamo saltare tutto". Così i sequestratori di Danilo Valeri, due dei quali arrestati ieri, hanno minacciato i giovani testimoni che si trovavano quella sera davanti al locale Moku di Ponte Milvio. Era la notte tra il 22 e il 23 dicembre 2022: Danilo Valeri, figlio del ‘sorcio', noto pregiudicato di San Basilio, venne fatto salire su una macchina e portato via da alcune persone. Un sequestro per un debito di droga, secondo l'accusa, e un modo per manifestare la propria caratura criminale.

Al momento sono due le persone finite in manette: si tratta di Jimenez Gonzalez Osvaldo Isaac, 20 anni, e Aboudramane Diaby, 23enne ex calciatore con un passato in serie A. Il giovane, che ha giocato nella Primavera della Roma e nell'Hellas Verona, si trovava già ai domiciliari per droga quando è stato raggiunto dagli agenti della Squadra Mobile per la notifica della misura cautelare.

Sarebbero sette le persone che hanno rapito Danilo Valeri, davanti a un gruppo di ragazzi ‘attoniti'. Lo hanno accerchiato "poi, prima di essere caricato in auto è stato colpito alla nuca da Diaby", molto probabilmente perché ha provato a opporre resistenza. Secondo il giudice per le indagini preliminari, scopo del sequestro "è stato indubbiamente quello di recuperare le somme ritenute dovute e di affermare il proprio spessore criminale".

Secondo quanto emerso dalle indagini Maurizio Valeri, il padre del ragazzo, quella notte fece numerose telefonate ad alcuni intermediari promettendo il pagamento della somma dovuta. Il figlio, dopo essere stato rilasciato, non proferì parola su quanto era accaduto quella notte. Disse di non ricordare nulla e di essersi svegliato in un taxi la mattina seguente. Nessuno dei due collaborò con gli inquirenti, tanto che sia il ragazzo sia il padre sono indagati per falsa informazione al pubblico ministero.

24 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views