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Sequestrato e seviziato dopo festino hard a base di crack: chiesti 27 anni di carcere per i rapitori

L’uomo, un 50enne, è stato sequestrato da tre persone in un appartamento a Tor Bella Monaca in seguito a un festino a base di crack. La vittima è riuscita a fuggire dopo tre giorni.
A cura di Natascia Grbic
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Il pubblico ministero Carlo Villani ha chiesto ventisette anni di carcere per due persone che, tra il 31 luglio e il 2 agosto 2023, hanno picchiato e sequestrato un uomo per farsi dare 1500 euro. "La serata si prospettava come un festino a base di crack e cocaina, poi i rapporti sessuali. Ma nulla giustifica ciò che è successo dopo", ha dichiarato il pm nella sua requisitoria. Per questo sequestro è già stato condannato a otto anni di reclusione un terzo imputato, Andrea Paoletti, che ha scelto il rito abbreviato. Per Andrea D'Amico e Loris Protetti invece, che sono stati processati con rito ordinario, sono stati chiesti ventisette anni di carcere. Devono rispondere di sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni aggravate e rapina.

I fatti, come detto, risalgono allo scorso anno. Come riportato da la Repubblica, la vittima aveva conosciuto Loris Proietti su un noto sito d'incontri. Sentendosi in chat, i due avevano deciso di organizzare un festino in un appartamento in via Giorgio Ghisi, nel quartiere di Tor Bella Monaca. Dopo poco, entrambi sono stati raggiunti da D'Amico e Paoletti. E lì sarebbe cominciato l'inferno. Alla vittima sono stati chiesti soldi per la droga, ma quando lui si è rifiutato e ha detto di voler andare via, i tre lo hanno cominciato a picchiare. Lo hanno preso a calci e pugni, gli hanno rotto le costole, lo hanno colpito con un mattarello e con uno straccio bagnato. Lo hanno bendato e legato, sulla bocca aveva scotch in modo che non potesse urlare. Per farlo andare via, volevano 1500 euro.

La vittima non aveva con sé quei soldi. E non voleva nemmeno dargli il bancomat per farli prelevare. I tre hanno chiamato anche la madre dell'uomo, dicendole che se non avesse pagato non lo avrebbero liberato. Una telefonata che però non era stata presa sul serio, ma scambiata per una truffa ai danni di una persona anziana. L'incubo per il 50enne è finito quando, approfittando del fatto che i tre erano in un'altra stanza, si è riuscito a liberare, scappando sul balcone e avvertendo una vicina di quanto stava accadendo. Quando i carabinieri sono arrivati, lo hanno liberato e arrestato i suoi aguzzini, che dallo scorso anno sono reclusi nel carcere romano di Regina Coeli.

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