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Sequestrati green pass falsi, c’è anche quello di Pippo Franco

I carabinieri dei Nas hanno sequestrato nove green pass falsi e tra questi c’è anche quello dell’attore comico Pippo Franco. Il reato ipotizzato dai pm della procura di Roma è quello di falso. Tra le persone colpite da questo provvedimento ci sono, oltre all’attore comico, anche componenti della sua famiglia e un ex magistrato a riposo.
A cura di Enrico Tata
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I carabinieri dei Nas hanno sequestrato nove green pass falsi e tra questi c'è anche quello dell'attore comico Pippo Franco. L'indagine è coordinata dal pm della procura di Roma Paolo Ielo e il reato ipotizzato è quello di falso. Stando a quanto si apprende, i pass falsi sono stati rilasciati da un medico di base e da un odontoiatra. Il documento contraffatto sarebbe stato usato dagli indagati per accedere all'interno di locali e spazi pubblici e privati. Tra le persone colpite da questo provvedimento ci sono, oltre a Pippo Franco, anche componenti della sua famiglia e un ex magistrato a riposo. Indiscrezioni su questa indagine erano già state rese note nelle scorse settimane, ma allora non c'era niente di ufficiale.

Pippo Franco avrebbe ricevuto il green pass da un medico di base

Stando a quanto si apprende, Pippo Franco avrebbe ricevuto questo green pass falso da un medico di famiglia che esercita la professione in uno studio del quartiere Appio-Tuscolano a Roma. Quest'ultimo avrebbe inserito all'interno del sistema regionale alcuni certificati di vaccinazione di pazienti che in realtà non hanno mai ricevuto l'iniezione. Il medico indagato avrebbe ricevuto in totale 20 fiale di vaccino per 120 dosi complessive. In realtà, però, ha fatto figurare come iniettate addirittura 156 dosi (quelle in più servivano per i certificati contraffatti).

L'attore comico aveva detto la sua sui vaccini nel corso della trasmissione ‘L'Aria che tira' in onda su LA7: "I vaccini sono ancora sperimentali e di morti ce ne sono. Non faccio nessun invito a vaccinarsi, ciascuno deve decidere in totale libertà, sono d'accordo con Michetti". Alessio D'Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, aveva commentato così le indiscrezioni sull'indagine: "Non c’è spazio per l’ambiguità ed è grave se venissero confermate le notizie di stampa relative a presunti green pass falsi. Auspico che si faccia subito chiarezza su questa vicenda".

D'Amato: "Se medico è responsabile sarà sospeso"

“Ho richiesto alla Asl di appartenenza di avviare tutte le opportune verifiche tecniche e amministrative sul Medico di base odontoiatra coinvolto in una ipotesi di false attestazioni (green pass). Ovviamente ci auguriamo che possa dimostrare la sua estraneità ai fatti, poiché in caso contrario non potrà permanere il rapporto con il Servizio sanitario regionale e sarà avviato il procedimento di sospensione con deferimento all’Ordine dei medici. Si ringraziano i Carabinieri dei NAS per la preziosa opera di indagine e la Procura di Roma. Su queste questioni non si scherza e non possiamo tollerare che, per la presunta malafede di pochi, si pregiudichi l’operato della stragrande maggioranza della categoria professionale impegnata nel contrasto alla pandemia”.

La versione ufficiale di Pippo Franco

Questa  era stata la versione ufficiale dell'avvocato Benedetto Giovanni Stranieri, nominato da Pippo Franco come suo difensore:

"Ho ricevuto espresso mandato per tutelarlo a seguito del imprecise notizie apparse negli ultimi giorni sui massa medica che continuamente gli attribuiscono seppur prudenzialmente utilizzando il condizionale, condotte a lui non ascrivibili. In particolare alcune testate giornalistiche e trasmissioni televisione affermano che il Sig. Pippo Franco si stato destinatario di denunce e avviso di garanzia, con ciò presupponendo responsabilità che ad oggi risulta destituita di qualsivoglia fondamento".

Candidato a Roma con Michetti, Pippo Franco ha ottenuto soltanto 81 preferenze

Pippo Franco si è candidato alla carica di consigliere comunale nella lista civica per Michetti sindaco, ma ha conquistato soltanto 81 preferenze. La sua ambizione era quella di diventare assessore alla Cultura di una eventuale giunta Michetti.

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