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Azienda interrava rifiuti tossici, sequestrati beni per 10 mioni di euro

Beni dal valore di 10 milioni di euro sono stati sequestrati a una famiglia d’imprenditori che lavorano nei settori di rifiuti, immobili e vendita di materiali ferrosi. Il blitz all’alba tra Lazio e Abruzzo.
A cura di Alessia Rabbai
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Maxi sequestro della Polizia di Stato nelle province di Roma, Latina, Frosinone e L'Aquila. L'operazione è scattata all'alba di giovedì 27 ottobre e sta impegnando decine di poliziotti dispiegati nel territorio tra Lazio e Abruzzo. A finire nel mirino delle forze dell'ordine sono beni, assetti societari e rapporti finanziari, per un valore complessivo di 10 milioni di euro. Il tutto riconducibile a una famiglia d'imprenditori, che lavorano nel settore del trattamento dei rifiuti, della vendita di materiali ferrosi e nel mercato immobiliare. Nel 2017 è stata coinvolta nell’operazione ‘Dark side', che portò alla luce un gruppo criminale, che operava nell'ambito dello smaltimento di rifiuti. In quel frangente i poliziotti hanno scoperto numerosi sversamenti abusivi anche di rifiuti tossici, che portavano a ricchi guadagni.

Tra le imprese gli investigatori ne hanno individuata una, che ha visto delle condanne in primo grado dal Tribunale di Roma per i reati dei traffico illecito di rifiuti, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, realizzazione o gestione di discarica non autorizzata e inquinamento ambientale. Dai successivi accertamenti sono emersi intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio, appropriazione indebita ed emissione di fatturazioni per operazioni inesistenti.

L'azienda utilizzava gli schermi societari per acquisizioni immobiliari finanziate attraverso il denaro proveniente dai traffici illegali. Il blitz di stamattina si inserisce strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti da parte delle consorterie criminali da parte dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il Servizio Centrale Anticrimine e la Divisione Anticrimine della Questura di Roma. A chiedere il provvedimento di sequestro, nel rispetto della normativa antimafia il procuratore della Repubblica e il questore di Roma.

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