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I clan che gestivano box e negozi delle case popolari: “Segno egemonia e potere a Nuova Ostia”

I carabinieri sono intervenuti questa mattina nei caseggiati popolari di via delle Ebridi e di via della Martinica a Nuova Ostia. Sequestrati box, locali cantine e spazi commerciali di proprietà dell’Ater: le case popolari la base logistica per i traffici dei clan.
A cura di Redazione Roma
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Questa mattina Nuova Ostia si è svegliata all'alba con i lampeggianti dei carabinieri che sono intervenuti in vai delle Ebridi e in via della Martinica. I miliari dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia sono intervenuti su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura di Roma, eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, Rosario Ferreri e Sabrina Maiorana, parenti di alcuni membri del clan Fasciani. Si tratta di una coppia che deve rispondere delle accuse di invasione di edifici pubblici, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Sottoposti al sequestro preventivo gli spazi di oltre 70 cantine, un'abitazione e 8 locali commerciali di Ater.

Le mani dei clan sulle case popolari

I due avrebbero gestito l'occupazione di locali e box di proprietà dell'Ater proprio nei caseggiati popolari. In tutto sono stati posti sotto sequestro preventivo locali commerciali e cantine per un totale di 4.947 metri quadri: si ipotizza che abbiano occupato abusivamente 8 immobili extra-residenziali e tutti i box (oltre 70). Già in passato le forze dell'ordine avevano sequestrato locali dell'Ater controllati dai clan, sia abitazioni dove abitavano esponenti delle famiglie mafiose o da loro controllati e ceduti illegalmente, che spazi di pertinenza delle palazzine di Nuova Ostia.

In box e cantine delle case popolari la base logistica dei clan

I locali sarebbero stati occupati a uso e servizio anche della criminalità organizzata di Nuova Ostia, nella zona dove sono storicamente egemoni le famiglie Fasciani e Spada, venendo utilizzati anche per nascondere armi da fuoco e per stoccare lo stupefacente destinato alla vendita al dettaglio nelle piazze della zona. A dimostrazione di questa ipotesi, fra i mesi di agosto e settembre del 2020 sono state rinvenute armi con matricola abrasa e le loro munizioni.

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Si aggiunge il riciclaggio

La coppia, inoltre, è indiziata anche di autoriciclaggio: dopo aver occupato abusivamente gli 8 otto locali, ne avrebbero accatastati alcuni a proprio nome. Poi i due avrebbero stipulato contratti di locazione registrati all'Agenzia dell'Entrate traendone profitto presentando il “modello unico informatico di aggiornamento degli atti catastali” per impedire alle autorità di risalire alla provenienza illecita dei beni.

Posti sotto sequestro preventivo, oltre alle 75 cantine e un'abitazione, anche sette locali commerciali: una palestra, un bar, una pizzeria, un negozio di materassi, un’attività di tappezzeria per auto, un negozio adibito alla vendita di artifizi pirotecnici ed anche una onlus. Alcune delle attività, riconducibili ai due, erano state avviate dichiarando nella documentazione necessaria di essere in possesso di requisiti in materia di vendita al dettaglio ed urbanistica. Al vaglio della DDA anche la posizione delle persone che occupavano i locali commerciali, senza averne titolo.

Tutti gli immobili, infine, sono stati liberati e riconsegnati all'ATER: l'indagine è iniziata proprio dopo la denuncia da parte dei vertici di ATER, dopo che i dipendenti hanno segnalato di non riuscire ad accedere all'interno dei locali di via delle Ebridi.

Secondo il giudice, quanto ricostruito restituisce un "quadro di indizi in grado di esser definiti gravi, potendosi rilevare come i dati storici e documentali disponibili in ordine all'occupazione arbitraria e al possesso abusivo degli immobili ad opera degli indagati, in ordine al loro utilizzo, costituiscano indiscutibilmente un complesso di elementi probatori a carico, gravi precisi e concordanti".

Il sindaco Gualtieri ringrazia le forze dell'ordine

"Grazie alle donne e agli uomini dei Carabinieri per il blitz di questa mattina a Ostia che ha permesso di liberare locali e box Ater occupati abusivamente, e dove addirittura venivano nascoste armi e droga. Nessuno spazio per la criminalità organizzata nel nostro litorale", così ha commentato l'operazione di questa mattina il sindaco Roberto Gualtieri su Twitter.

La risposta dell'assessore Zevi

Oltre al sindaco, ha commentato la vicenda anche l'assessore Tobia Zevi, assessore capitolino al Patrimonio e alle Politiche abitative: "Un sincero ringraziamento alle donne e agli uomini delle Forze dell'Ordine per l'intervento di questa mattina ad Ostia, che ha permesso di liberare e sequestrare numerosi locali commerciali e le cantine situate nel complesso alloggiativo di edilizia popolare di proprietà dell'ATER. Non c'è più spazio a Roma per l'illegalità, gli atteggiamenti mafiosi e la violenza".

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