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Duplice femminicidio a Cisterna di Latina

“Sembravano tre sorelle, erano legatissime”: Cisterna di Latina in lutto per il duplice femminicidio

“Erano legatissime, si sostenevano sempre”. Così hanno fatto anche ieri, ma hanno perso la vita, raggiunte da uno sparo dall’ex fidanzato di Desyrèe Amato, figlia per una e sorella per l’altra, un maresciallo della Guardia di Finanza: si chiamavano Nicoletta Zomparelli e Renèe Amato.
A cura di Beatrice Tominic
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Desyrèe e Renèe Amato, l'ex fidanzata del maresciallo della Guardia di Finanza e sua sorella. A destra Christian Sodano.
Desyrèe e Renèe Amato, l'ex fidanzata del maresciallo della Guardia di Finanza e sua sorella. A destra Christian Sodano.
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"Sembravano tre sorelle, si leggeva negli occhi quanto amasse le figlie". Questo il ricordo della barista di un locale spesso frequentato da Nicoletta Zomparelli, madre di Desyrèe Amato: la donna, 49 anni, nel pomeriggio di ieri, martedì 13 febbraio è stata uccisa dall'ex della figlia insieme alla sorella della giovane, Renèe Amato. L'uomo, Christian Sodano, un maresciallo della Guardia di Finanza, ha sparato contro le due donne, morte sul colpo.

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"Veniva qui tutte le mattine, entrava con il suo sorriso indimenticabile. Amava le sue figlie, ogni tanto veniva qui anche con loro. Erano molto legate, si sostenevano sempre, come avvenuto anche ieri, per l'ultima volta – spiega a Simona Berterame la barista che lavora accanto a dove si trova l'agenzia immobiliare dove lavorava la mamma delle ragazze, oggi chiusa per lutto – Altre volte veniva con i colleghi. Era sempre molto organizzata metteva lo zucchero a tutti quanti. Ma era molto riservata, era difficile che parlasse delle sue cose. Aveva detto che voleva organizzare qualcosa per oggi, per san Valentino con il marito", spiega dicendo che non aveva mai sentito parlare del fidanzato della giovane. "Adesso non verrà più".

L'agenzia immobiliare in cui lavorava Nicoletta Zomparelli.
L'agenzia immobiliare in cui lavorava Nicoletta Zomparelli.

La commessa del negozio vicino: "Era una persona gentile"

"Non conoscevo le figlie, ma lei sì. Lavorava nell'agenzia qui di fronte, capitava di farci una chiacchierata ogni tanto – racconta Katia, la commessa del negozio di abbigliamento dall'altra parte della strada rispetto all'agenzia immobiliare – Era educata, gentile, sempre con il sorriso. Anche la famiglia era una famiglia tranquilla. Ma queste cose non dovrebbero capitare neppure nelle famiglie meno tranquille", aggiunge.

L'atmosfera che si respira oggi lungo la via è angosciante. "Qui la notizia è arrivata presto, una notizia che non vorresti mai sentire. Come trovi una spiegazione a tutto questo? È veramente troppo . Stamattina vediamo fiori davanti alla saracinesca. Ma si sente anche nell'aria l'angoscia. La conoscevamo un po' tutti.  Ci sarebbe dispiaciuto lo stesso, figurati quando si tratta di persone che vediamo ogni giorno", continua. Poi il riferimento agli altri casi: "Qui a Cisterna non è la prima volta, purtroppo", dice facendo riferimento alla storia di Alessia e Martina Capasso, uccise dal padre carabinieri, anche loro con due colpi esplosi dall'arma di ordinanza.

La libraia: "Doveva essere una giornata di festa, poi la notizia"

Un fulmine a ciel sereno quello che ieri ha scosso la cittadina di Cisterna di Latina. "Era una giornata di festa, eravamo tutti chiusi perché nel centro città sfilavano i carri per festeggiare il martedì grasso – racconta Roberta, che lavora nella libreria accanto – La conoscevo poco, ma di vista ci conosciamo tutti: Le attività commerciali si concentrano su questa via. Io l'ho scoperto mentre ero a casa: quando è uscito il nome non ho subito associato alla persona, forse perché uno non vuole pensare che possano toccarci così da vicino".

Cordoglio da parte del sindaco

Non appena appreso quanto accaduto, il sindaco di Cisterna di Latina Valentino Mantini si è aggiunto al cordoglio per il duplice femminicidio. "Una comunità sconvolta dall’ennesima tragedia che ha visto vittime due donne, una madre e una figlia, per mano di un uomo violento. Tutta la nostra comunità si stringe intorno al dolore lacerante dei familiari", hanno scritto in una nota affidata ai social.

I poliziotti davanti alla villetta in cui sono state uccise la due donne.
I poliziotti davanti alla villetta in cui sono state uccise la due donne.

Il duplice femminicidio a Cisterna di Latina

Si è presentato a casa della ex, poi è scattato il litigio. Così Christian Sodano ha estratto la pistola d'ordinanza e ha fatto fuoco. Una volta vista l'arma Desyrèe, la ex fidanzata, ha iniziato ad urlare ed è scappata in bagno. Una volta sentite le urla sono accorse la madre e la sorella, la quarantanovenne Nicoletta Zomparelli e la diciannovenne Renèe Amato. È stato in quel momento che Sodano ha sparato e le ha colpite. Poi ha ripreso ad inseguire l'ex fidanzata. Ha preso a calci la porta del bagno dove si era nascosta, l'ha inseguita in camera e poi per strada. La ragazza è riuscita a mettersi in salvo raggiungendo la vicina pompa di benzina.

"È arrivata in pigiama, era sconvolta. Mi ha detto che l'ex fidanzato aveva sparato alla madre e alla sorella e che la stava inseguendo", ha raccontato l'uomo a Fanpage.it. Anche il ragazzo nel frattempo è uscito dalla villetta dove ha sparato alle due donne e si è rivolto ad uno zio, che vive a Latina. Una volta arrivato nel capoluogo pontino è stato bloccato dagli inquirenti: ora si trova in stato di fermo per duplice omicidio.

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