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Selavdi Shehaj freddato in spiaggia a Torvaianica: Calderon e Molisso condannati all’ergastolo

Sono stati condannati all’ergastolo Raul Esteban Calderon, accusato anche dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, e Giuseppe Molisso: sono loro ad aver ucciso in spiaggia Selavdi Shehaj.
A cura di Natascia Grbic
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Sono stati condannati all'ergastolo Raul Esteban Calderon e Giuseppe Molisso, i due uomini accusati di aver ucciso sulla spiaggia di Torvaianica a Roma Selavdi Shehaj, detto ‘Passerotto'. La sentenza è stata confermata dalla Corte di Cassazione, che ha anche condannato a tre anni Guido Cianfrocca per aver fornito l'arma e Luca De Rosa, accusato di ricettazione per aver procurato al killer la moto usata per la fuga. Assolto invece per non aver commesso il fatto Enrico Bennato, fratello del boss del narcotraffico Leandro Bennato, considerato rivale di Fabrizio Piscitelli. I giudici hanno riconosciuto la premeditazione, ma escluso l'aggravante del metodo mafioso. Nel procedimento compare anche un sesto indagato, Altin Sinomati, un uomo di origine albanese connazionale della vittima e irreperibile.

Le similitudini con l'omicidio di Diabolik

Raul Esteban Calderon è accusato anche dell'omicidio di Diabolik, ucciso il 7 agosto 2019 a Roma, nel parco degli Acquedotti. Secondo chi indaga, è sempre lui ad aver premuto il grilletto per freddare uno dei boss della droga più in vista nella capitale. Ne sono convinti gli investigatori, soprattutto per il fatto che le modalità dell'uccisione di Piscitelli ricalcano quelle messe in campo un anno dopo a Torvaianica, con l'omicidio Shehaj.

L'omicidio in spiaggia a Torvaianica

A freddare Shehaj erano state due persone in spiaggia a Torvaianica il 20 settembre 2020. In quel momento la spiaggia era affollata, era pieno di persone che si stavano godendo il sole in quella che sarebbe dovuta essere una giornata di relax. Una persona vestita da runner, identificata poi in Calderon, è passata davanti al 38enne, sparando diversi colpi di pistola. In un primo momento si era pensato che l'uomo potesse farcela, anche se sarebbe rimasto paralizzato a vita: ma poche settimane dopo è morto al San Camillo, nonostante gli sforzi dei medici per salvargli la vita.

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