“Sei infetta, una spia russa”: diplomatico a processo per minacce e violenze contro la ex moglie
Una valanga di insulti, accuse (infondate) di essere una spia, fino alle aggressioni e alle violenze fisiche. Scene ripetute nel tempo e alle quali in diverse occasioni hanno assistito anche i figli della coppia. A prendersela con la ex moglie, funzionaria statunitense di origini bielorusse, un diplomatico italiano ormai in pensione residente a Roma. Non accettando la separazione, ha messo in atto una serie di comportamenti violenti conditi da teorie del complotto che dipingevano la donna come una "terrorista" e "spia russa": fatti di una gravità tale da farlo finire sotto processo per maltrattamenti e lesioni, come chiesto dal pm Antonio Verdi. Lo riporta il Corriere della Sera.
Gli insulti e le violenze
I due si erano conosciuti anni fa al Cairo, dove entrambi lavoravano come diplomatici. La donna, oggi 42enne, è nata negli Stati Uniti da una famiglia con origini bielorusse, mentre l'uomo, 65 anni, è un funzionario residente a Roma con alle spalle lunghi periodi in alcuni paesi del Maghreb tra cui l'Egitto. Dopo diversi anni insieme, il rapporto comincia a incrinarsi fino alla richiesta di separazione, arrivata verso la fine del 2018. Ma l'uomo a quel punto comincia a mettere in atto atteggiamenti possessivi e morbosi, che in un primo momento si manifestano sotto forma di dubbi riguardo alla reale identità della ex moglie: "Sei una spia russa", una "terrorista", la accusa. Una volta, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si reca a casa dell'ex partner per prendere i figli e davanti a loro la insulta: "Put***a russa, sei una spia". Non soddisfatto, la colpisce con la portiera dell'auto.
Ma non finisce qua: alle accuse – assolutamente infondate e, come sostiene la Procura, "provocate unicamente dalla delusione per la fine dell’amore" – si aggiungono le violenze fisiche: sempre secondo quanto riportato dal Corriere, nel 2019 avrebbe afferrato la donna per il collo, sbattendola contro il muro con la minaccia di ucciderla. Il tutto davanti agli occhi dei figli. Nel corso degli anni le sue ossessioni sono continuate: una volta ha fatto finta di investirla con l'auto, mentre in un'altra occasione, al Cairo, l'ha spintonata talmente forte da farla cadere a terra; oltre a numerosi lividi, la donna ha riportato un trauma cranico a una distorsione.
Alle violenze fisiche si accompagnano pressioni psicologiche, che anche in questo caso non solo non lasciano fuori i figli, ma li coinvolgono direttamente: "Vostra madre è infetta (in quanto bielorussa, ndr)", avrebbe detto loro. L'incubo della donna si avvia però alla conclusione: accolta la richiesta del pm Antonio Verdi, l'ex diplomatico è finito sotto processo con le accuse di maltrattamenti e lesioni.