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Segregata in cantina dal compagno: come la donna è stata salvata da una passante e dal signal for help

Una donna che non si è girata dall’altra parte e il signal for help: così una 39enne è riuscita a salvarsi dal sequestro del suo compagno, che la costringeva a vivere segregata in una cantina.
A cura di Natascia Grbic
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La via dove la donna era tenuta segregata
La via dove la donna era tenuta segregata

Si trova adesso al sicuro, in una struttura protetta, la donna che pochi giorni fa è stata allontanata dal suo compagno, un 45enne originario di Napoli, che la costringeva a vivere segregata in una cantina. Presa in carico da un centro antiviolenza, è stata allontanata da quell'ambiente tossico e violento, mentre il suo aguzzino è stato trasferito in carcere. L'uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia, ma non è escluso che la sua posizione possa aggravarsi.

L'episodio risale a due settimane fa. La donna, che sembra fosse costretta da mesi a vivere in una cantina senza acqua, luce e servizi igienici, era stata portata fuori dall'uomo a fare una ‘passeggiata'. Dopo poco, vicino a un distributore di sigarette, ha cominciato a insultarla e picchiarla, strattonandola e tirandole i capelli: un'aggressione violentissima in pieno giorno, a cui ha assistito una donna, che si è subito messa in mezzo per aiutare la 39enne. Inizialmente l'uomo si è allontanato, ma poi è tornato sui suoi passi e ha cominciato a insultare la signora, quasi aggredendo anche lei. Le ha detto di farsi gli affari propri e poi ha trascinato via la compagna, riportandola a casa prima di segregarla di nuovo in quel tugurio nel quale era costretta a vivere. La donna che ha assistito alla scena ha chiamato immediatamente il 112 chiedendo l'intervento della polizia e raccontando tutto ciò che aveva visto.

Grazie alla descrizione della testimone, sono riusciti a risalire all'abitazione del 45enne, intestata alla madre di lui, in via Mazzola a Grottaperfetta. Quando gli agenti sono entrati hanno trovato lui, la madre e la 39enne: inizialmente l'uomo ha tentato di sminuire l'accaduto, ma quando la vittima ha fatto il gesto del signal for help, è stata allontanata dal suo aguzzino e ha raccontato le condizioni tremende in cui era costretta a vivere. Li ha condotti alla sua prigione, una cantina senza acqua né luce, con un materasso buttato a terra e un secchio per i bisogni fisiologici. Il 45enne è stato immediatamente arrestato, mentre la donna è stata portata in una struttura protetta e affidata alle operatrici di un centro antiviolenza. Da capire se la madre dell'uomo fosse a conoscenza dei maltrattamenti e non abbia comunque detto nulla.

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