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Sedici giorni dopo lo stupro di una donna i sottopassi di Porta Pia sono ancora bui e abbandonati

La mattina del 23 settembre una donna è stata stuprata nel sottopasso di Porta Pia. Il Comune ha provveduto a pulirlo, ma tutti gli altri continuano a versare in condizioni estreme. E nessuno di loro è illuminato.
A cura di Natascia Grbic
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Su Corso d'Italia sono quasi invisibili: le persone che camminano lungo il marciapiede non ci fanno quasi caso, data la loro inutilizzabilità. Stiamo parlando dei sottopassi, attraversamenti sotto la città che collegano a volte le stazioni, ed evitano alle persone di dover passare per incroci trafficati e pericolosi. Una struttura utile per come è stata concepita, inutile nella realtà. I sottopassi nella capitale sono diventati terra di nessuno, luoghi pieni di immondizia, senza illuminazione e per questo infidi e insicuri. La mattina del 23 settembre è accaduto ciò che molte donne temono quando sono costrette a passarvi accanto. Una 42enne è stata trascinata lì sotto da un uomo e violentata. Nessuno l'ha aiutata. L'indifferenza non ha aiutato, ma nemmeno il fatto che le persone ben si guardano dal mettere piede in quei posti sporchi e bui. Chi aggredisce, quindi, sa che agirà indisturbato proprio perché è impossibile che qualcuno li usi, nonostante l'intento per cui sono stati concepiti.

Uno dei sottopassi presenti su Corso d'Italia
Uno dei sottopassi presenti su Corso d'Italia

Perché siamo tornati su questo argomento? Una settimana dopo la violenza, il Comune di Roma ha deciso di correre ai ripari. La Polizia municipale ha quindi dato mandato ad Ama di pulire il sottopasso dove è avvenuto lo stupro. Un'operazione che ha richiesto l'uso di una spazzatrice, un’idropulitrice, quattro furgoni a vasca e quattordici operatori che hanno lavorato con tute e mascherine dato l'ambiente insalubre che si respirava la sotto. Solo due dei sottopassi presenti su Corso d'Italia sono stati puliti. Gli altri continuano a versare in condizioni raccapriccianti. A tutti manca l'illuminazione: le lampadine, infatti, non sono state cambiate nemmeno a quelli le cui scale adesso sono prive di rifiuti. Ci si chiede quindi a cosa sia servita un'operazione di pulizia straordinaria se poi l'ordinario rimane sempre uguale. I sottopassi continuano a essere luoghi pericolosi ed evitati, nessuno – uomo o donna che sia – ci si avventura.

Uno dei sottopassi puliti ma privo di illuminazione
Uno dei sottopassi puliti ma privo di illuminazione

I sottopassi non sono posti insicuri di per sé. Lo diventano quando sono lasciati all'abbandono. Quindi buona l'idea di una delibera che punta a riqualificarli con "librerie, aziende high tech, cooperative del verde e realtà associative che si occupano di cultura e rigenerazione urbana". Ma quanto tempo passerà prima che un'iniziativa del genere possa essere attuata? Dopo anni di incuria e abbandono nessuna si aspetta che la bacchetta magica li faccia diventare immediatamente luoghi vivi e attraversati dalla comunità. Ma cambiare le lampadine e illuminarli potrebbe intanto essere un inizio. Altrimenti gli interventi spot che seguono solo le contingenze sono inutili.

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