Sedicenne stuprata a Ponza: ai domiciliari il 30enne accusato della violenza
Il 30enne accusato di aver violentato una ragazza di sedici anni lo scorso 7 luglio a Ponza si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. La misura è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari di Cassino ed eseguita dai carabinieri della compagnia di Formia e dei colleghi della compagnia Roma Trastevere, che hanno notificato l'ordinanza al 30enne. L'uomo, subito dopo lo stupro, era stato denunciato in stato di libertà. Per lui era stato disposto l'allontanamento dall'isola di Ponza, dove si trovava per lavorare: era quindi tornato a Roma, dove risiedeva. Una decisione che aveva sollevato molte polemichein merito all'esiguità della misura cautelare.
La violenza è avvenuta sull'isola di Ponza lo scorso 7 luglio. La 16enne si trovava lì insieme ai genitori, due lavoratori stagionali che avevano preso in affitto un appartamento poco distante dal ristorante in cui sono impiegati. Accanto a loro viveva proprio Manuel L., il 30enne accusato dello stupro. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la ragazza è uscita di casa per buttare la spazzatura. Al suo rientro ha incontrato il vicino, completamente ubriaco, che l'ha costretta a entrare nell'appartamento. Dopo gli abusi la ragazza è riuscita a fuggire e a chiamare i genitori. Subito portata in pronto soccorso, dove è stata confermata la violenza, ha poi raccontato l'accaduto ai carabinieri, che hanno disposto il fermo per il 30enne. L'uomo era stato trovato nel suo appartamento, ancora ubriaco. Per lui era stato disposto un foglio di via da Ponza per tre anni, ma non era stata disposta nessuna ulteriore misura cautelare: una decisione, quella del giudice, che ha suscitato molte polemiche. Questo pomeriggio l'arresto del ragazzo, che ora si trova agli arresti domiciliari.