Secondo caso di epatite sconosciuta nel Lazio: si tratta di una bimba di 8 mesi
È stato segnalato un nuovo caso sospetto di epatite sconosciuta nella regione Lazio: si tratta di una bimba di appena 8 mesi che adesso è ricoverata, ma si trova in buone condizioni generali. Come ha comunicato l'assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D'Amato, la segnalazione del nuovo caso di sospetta epatite acuta ad eziologia sconosciuta è arrivata dal SERESMI (Servizio Regionale delle Sorveglianze delle Malattie Infettive): "È in corso un approfondimento dell’indagine epidemiologica – ha scritto nella nota l'assessore – Nessun allarmismo, ma rimane alto il livello di attenzione del Sistema regionale di sorveglianza delle malattie infettive. Si tratta del secondo caso autoctono nella nostra regione."
Il primo caso di epatite nella regione Lazio
Il primo caso di quella che è stata definita "epatite sconosciuta" è stato segnalato dall'assessore D'Amato qualche giorno fa: il bambino ha sei anni e vive a Latina. "Si tratta di un episodio senza alcuna conseguenza all'attenzione dell'Istituto Spallanzani che sta procedendo con esami di metagenomica", ha detto non appena scoperto l'assessore alla Salute Alessio D'Amato in un'altra nota.
Negli ultimi giorni, dopo il ricovero del bimbo di Prato che, a causa dell'epatite acuta è stato trasportato d'urgenza all'ospedale Bambino Gesù di Roma, i casi sono in aumento. Fino allo scorso 22 aprile, nel nostro Paese, sono stati individuati 11 casi nelle seguenti Regioni: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto.
L'epatite misteriosa all'estero
Questa epatite misteriosa, che si sta diffondendo nei bambini fino a 10 anni circa, ha colpito diversi Paesi oltre al nostro. Sono stati individuati, infatti, nuovi casi anche in Spagna, in Irlanda, nei Paesi Bassi, in Danimarca e nel Regno Unito, dove lo scorso 5 aprile è stato segnalato il primo. Se il numero dei casi è in aumento, invece le cause dell'epatite restano sconosciute: per questa ragione il numero viene costantemente monitorato dall'Oms.