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“Se hai la sensazione di essere manipolata, sta succedendo”: così Ale ha chiuso una relazione violenta

Il post firmato da Ale su Facebook ha suscitato quasi 13mila reazioni fra gli utenti. Nelle righe di lettera aperta condivise sul suo profilo, la donna racconta la sua esperienza come vittima di violenza domestica.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto da Facebook.
Foto da Facebook.

Le parole pubblicate in un post su Facebook nel pomeriggio di sabato primo gennaio 2022 hanno suscitato quasi 13mila reazioni. Insieme ad una foto in cui compaiono lividi e percosse, la creatrice del post, che si firma come "Ale", ha deciso di raccontare e condividere con tutti gli utenti del social network gli episodi di violenza domestica di cui è stata vittima, in una lunga lettera aperta. Per farlo, parte dalla giornata del 6 gennaio 2021, che in modo evidente ha dimostrato la tossicità del rapporto con il suo ex compagno e che le ha permesso di uscire dalla cosiddetta "spirale della violenza" tipica dei maltrattamenti che avvengono in ambito familiare.

"Il 6 gennaio 2021, alle 11:00 del mattino, sono scesa da casa e sono andata a spendere gli ultimi 20 euro che rimanevano sul mio conto per la calza della befana da regalare al mio compagno. Il 6 gennaio 2021, alle 11:00 della sera, il mio compagno ha provato a strangolarmi sul pavimento della cucina della casa dove convivevamo, davanti agli occhi terrorizzati dei nostri cani."

La relazione fra Ale e il suo compagno

"Il mio ex compagno era una persona premurosa, credo mi amasse" scrive la donna quando inizia a raccontare della loro storia, descrivendo quelle che ai suoi occhi erano delle dimostrazioni di affetto. "Sono sempre stata letteralmente in estasi quando c’era lui, tanto che non mi è mai pesato coprire i segni sul collo. Aspettarmi delle scuse, ogni volta, mi autoconvinsi fosse una pretesa eccessiva, una brava fidanzata non ne fa un dramma. L’importante era fare pace. Così in estasi che per me era un lusso beccarmi uno schiaffo, pur di prendere le sue difese, nel bel mezzo delle risse che scatenava, accettare i soprusi dei suoi amici, tollerare qualsiasi cosa. L’estasi era così appagante che avevo bisogno di far credere a tutti attorno a me che fossi la persona più felice e fortunata del mondo."

La presa di coscienza della violenza

Dopo aver raccontato la sua esperienza, talvolta arrivando ad esasperare le sue sensazioni, Ale spiega quando ha deciso di chiudere la sua relazione. "Scoprire quanto fossi malata è stato per me ossimorico: il baratro della salvezza. La presa di coscienza sulla mia malattia mi è piombata addosso la sera del 6 gennaio 2021, quando aprendo la cabina-armadio dove mi ero nascosta per cercare aiuto al telefono, l’unica cosa che lui riuscì a dirmi fu: "te lo sei immaginato". Che fosse stata colpa mia, che lo avessi provocato, sono state convinzioni che sono riuscita -solo dopo migliaia di euro in psicoterapia- a superare. […]Passa anche quell’estenuante bruciore ad una parte del corpo che non riesci neanche a localizzare… perché quella parte non esiste."

Arriva, poi, a rivolgendosi direttamente agli altri: "Vorrei dire a tutti i miei amici che sono perfettamente consapevole e a conoscenza di quello che succede nelle coppie di molti di loro, che spesso sia necessaria una catastrofe prima che ci si renda conto di essere malati. La presa di coscienza ha la forma di un demone che vi farà dubitare dei vostri stessi pensieri, che si prenderà tutta la spensieratezza con cui avete creduto di vivere fino a quel momento, ma che vi restituirà la vostra vita. Se hai la sensazione che qualcuno ti stia manipolando, sta succedendo." Il post, infine, si chiude con gli auguri per il nuovo anno verso tutte color che stanno ancora cercando di uscire da una situazione di violenza domestica: "Che possa questo 2022 significare per voi (come lo è stato per me quello precedente) la liberazione e la guarigione".

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