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Scuole a pezzi, al liceo Picasso di Pomezia crolla un muro: la rabbia degli studenti

Sono arrabbiati e preoccupati gli e le studenti del liceo Picasso di Pomezia, dove venerdì scorso è crollato un cornicione. “Abbiamo provato ad occupare, da troppo tempo studiamo in condizioni non sicure”.
A cura di Beatrice Tominic
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I danni strutturali alle scuole colpiscono ogni istituto della capitale e non solo. È il caso, ad esempio, del liceo Picasso di Pomezia dove questa mattina c'è stato un tentativo di occupazione: gli e le studenti protestano già da tempo contro lo stato di abbandono in cui versa la scuola culminato venerdì scorso con il crollo di un cornicione esterno.

"Da quando è arrivato il nuovo preside, invia almeno una segnalazione a settimana – ha rivelato a Fanpage.it una dei rappresentanti d'istituto del liceo – Siamo molto arrabbiati per questa situazione. Da anni vengono addetti per svolgere sopralluoghi, ma ogni volta l'esito risulta positivo. Eppure venerdì scorso un pezzo di muro è caduto di nuovo".

Già quattro anni fa una parte del soffitto si è staccata all'interno di un'aula ed è crollata addosso ad una studente: "Nel 2018 la situazione è stata più grave: una ragazza è rimasta ferita ed è stata trasportata in ospedale: le hanno messo dei punti alla testa. Alcune classi sono state trasferite in una scuola media per effettuare controlli e lavori".

Il crollo del muro venerdì mattina

Il crollo è avvenuto venerdì scorso: "È successo alle ore 9.30 della mattina di venerdì scorso, in pieno orario di lezione. Eravamo alla seconda ora quando abbiamo sentito un botto: dalla mia posizione ho visto benissimo quello che era successo – ha raccontato una studente della classe in cui è avvenuto lo schianto del cornicione – Il pezzo di muro è caduto all'esterno, vicino ad un banco che di solito è occupato: la finestra era semiaperta e qualche pezzo è rimbalzato anche in classe".

Immediatamente i ragazzi e le ragazze in aula si sono mostrati preoccupati: "La professoressa ha provato a tranquillizzarci dicendo che non era successo nulla e che verso la fine dell'ora avrebbe inoltrato una segnalazione. Saremmo potuti restare in classe, visto che il crollo era avvenuto all'esterno. Siamo stati noi a chiedere di uscire e ci hanno cambiato aula". Sul posto sono arrivati le forze dell'ordine e i vigili del fuoco: "Sono entrati in classe per verificare le condizione dello stabile: noi non siamo più entrati in classe nostra – ha continuato a spiegare – Anche oggi, ad esempio, avremmo dovuto svolgere le lezioni in un'altra sede dell'istituto".

L'occupazione del liceo Picasso

A causa di quanto avvenuto lo scorso venerdì, anche il liceo Picasso, sulla scia delle tante scuole della capitale e non solo, ha tentato un'occupazione nel corso di stamattina. "Questo sistema deve cambiare, perché delle risposte devono arrivare, perché non possiamo continuare a studiare in luoghi poco sicuri – hanno dichiarato dalla Rete degli Studenti Medi di Pomezia – Da tempo si susseguono sopralluoghi, ma poi non ci sono interventi tangibili".

La situazione della struttura è drammatica: "Il crollo di venerdì è solo uno dei tanti problemi che riguardano la nostra scuola: cade tutto a pezzi – ha continuato una dei rappresentanti di istituto della scuola – I bagni sono da rifare, gli spogliatoi della palestra dei maschi si sono completamente accartocciati su se stessi, con il muro che crolla dalla zona delle docce: ci hanno detto che forse dipende da infiltrazioni di acqua, ma non è competenza della scuola intervenire. Mancano anche i docenti: alcune classi di liceo linguistico dovranno affrontare la maturità e a dicembre non hanno ancora insegnanti per poter fare conversazione in inglese". Nei prossimi giorni atteso il tavolo con la città metropolitana per cercare una soluzione.

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