Scuolabus per disabili ancora fermi. L’ira del Comune di Roma: “Comportamento inqualificabile”
L'odissea dei lavoratori della Tundo sembra non avere fine. I pulmini, che dovrebbero portare a scuola gli alunni disabili, sono di nuovo fermi nei parcheggi per mancanza di assicurazione o di benzina. Questo è solo l'ennesima conseguenza del lento deterioramento che sta vivendo la società che dal 2013 è incaricata dal Comune di Roma a gestire il trasporto scolastico degli studenti disabili. Già da settembre i pulmini sono andati avanti a singhiozzi, tra l'assenza degli stipendi per i lavoratori e i mezzi messi in circolo con gomme lisce o senza carburante. Da ieri quasi tutte le vetture sono ferme per mancanza di copertura assicurativa (e anche di carburante). "Noi autisti dobbiamo recarci tutti i giorni ai punti di incontro – ci spiega una lavoratrice – e sappiamo solo poco prima dell'orario di partenza se c'è il mezzo a disposizione o meno". Il risultato? Molti bambini ancora una volta restano a casa.
L'intervento del Comune
Da settimane il Comune è intervenuto fornendo taxi e autisti comunali per colmare almeno in parte, l'assenza dei pulmini gialli e permettere agli oltre 4mila studenti disabili di recarsi a scuola. Il tutto reso possibile attraverso uno stanziamento straordinario di 110 mila euro. La situazione non sembra migliorare e anzi la tensione tra la società e Roma Capitale è alle stelle. "Il comportamento della società Tundo è inqualificabile. Il trasporto scolastico delle ragazze e dei ragazzi con disabilità è un servizio importantissimo e delicato e non può essere oggetto di omissioni come quelle che stanno avvenendo ancora una volta in queste ore, perpetrando un disservizio inaccettabile" ha dichiarato ieri attraverso una nota l'assessora alla scuola, lavoro e formazione di Roma Capitale, Claudia Pratelli. Oggi è prevista una nuova riunione tra la Tundo e il Comune di Roma. Anche sul fronte stipendi la situazione non è delle migliori. I lavoratori della Tundo al momento sono fermi allo stipendio di giugno. Il Comune si farà carico dei tre stipendi successivi, ma il possibile fallimento della Tundo potrebbe far svanire la possibilità dei dipendenti di ricevere prima o poi le mensilità di ottobre, novembre e dicembre. Uno spiraglio di speranza arriva da una recente comunicazione del Comune: da gennaio l'appalto passerà ad una nuova società che resterà in carica per almeno otto anni.