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Scorie nucleari a Viterbo, Panunzi (Pd): “Rocca avrà il coraggio di andare contro Meloni? Dubito”

Il vice presidente del Consiglio regionale del Lazio a Fanpage.it: “L’assemblea ha votato all’unanimità una mozione che impegna Rocca a battersi contro la possibilità di realizzare nella Tuscia un deposito di scorie. Ma davverò andrà contro Meloni? Ho forti perplessità”.
A cura di Rosario Federico
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In foto a sinistra il vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, a destra il Presidente della regione Lazio Francesco Rocca (Foto profili Facebook e archivio LaPresse)
In foto a sinistra il vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, a destra il Presidente della regione Lazio Francesco Rocca (Foto profili Facebook e archivio LaPresse)

È stata approvata all'unanimità dal Consiglio regionale del Lazio la mozione contro la possibilità di realizzare nella Tuscia un deposito nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari. La Regione Lazio presenterà un ricorso al Tar riguardo le 21 aree individuate in provincia di Viterbo dal ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica per ospitare le scorie nucleari e i rifiuti radioattivi. Oltre il 40% delle zone idonee in Italia si trovano nel Lazio.

Fanpage.it ha intervistato in merito il vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Enrico Panunzi, Partito democratico.

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità una mozione che chiede al presidente Rocca di impegnarsi contro la realizzazione dei siti di stoccaggio delle scorie nucleari nella Tuscia…un segnale importante…

Questo è solo il primo passo. Ci opporremo con veemenza in termini procedurali. La grande risonanza mediatica è scaturita da una marcia del febbraio scorso contro l'ipotesi di realizzare il deposito nazionale di scorie nucleari in uno dei 21 siti viterbesi. Sogin ha individuato e giudicato idonei questi luoghi ma non ha mai risposto alle nostre osservazioni. Dal 2021 il processo è stato molto lungo e sono state fatte tante conferenze e audizioni.

Rocca avrà il coraggio di andare contro il governo di Giorgia Meloni?

Il Presidente Rocca ha depositato in Regione Lazio un ricorso contro i siti di stoccaggio nella Tuscia. Ho diverse perplessità a riguardo, diciamo che se la Regione non ha detto e non dice nulla sulle autonomie differenziate, ho molti dubbi possa andare contro il Governo sul tema delle scorie nucleari.

Lei che conosce bene il territorio della Tuscia, ricco di bellezze, di archeologia, a vocazione turistica, che significherebbe ospitare le scorie?

L'impatto di questa localizzazione porterebbe ad annullare tutto quello che è stato fatto riguardo le bellezze naturali architettoniche e questa cosa non c'è la possiamo permettere. Non siamo pronti a rinunciare agli elementi di valore del territorio della Tuscia, dall'archeologia alle bellezze naturali che disponiamo. Posso promettere che saremo vigili per opporci al sito, siamo perfettamente contrari.

Nel territorio a sud ovest di Viterbo sono state individuate il 40% di aree per le scorie nucleari in Italia. Quali potrebbero essere le motivazioni? Le aree sono idonee?

La questione è piuttosto "dubbiosa". Non so risponderle. Dovremmo chiederlo alla Sogin che non ha mai risposto, non voglio pensare male ma ci sono elementi di valutazione sulle aree selezionate che non corrispondono all'attuale realtà dei fatti, la cartografia ad esempio non è conforme, è cambiata nel corso degli ultimi anni.

Perché non si conoscono gli estremi e i contenuti del parere dell’ispettorato nazionale né le valutazioni istruttorie svolte dal ministero dell’Ambiente?

L'iter procedurale non si è ancora concluso. Bisogna aspettare il suo termine per conoscere le motivazioni e le scelte dell'ispettorato nazionale e del MASE e quindi anche i contenuti delle valutazioni. Al di là quindi dei vari incontri che abbiamo avuto è chiaro però che se non si risponde alle osservazioni poste da noi è normale avere dei dubbi.

Montalto di Castro è una delle aree idonee individuate come deposito di scorie nucleari, territorio in cui è già presente la struttura nucleare più grande d’Italia in uno stato di degrado. Quando potrebbe essere abbattuta?

Non ci sono progetti convalidati e quindi questa è una fase di stallo. C'è però una sentenza recente che respinge il ricorso dell'Enel contro il comune di Montalto per la demolizione della centrale. Il nostro territorio è stato ampiamente penalizzato per la situazione della struttura di Montalto di Castro.

È importante che anche il comune di Trino Vercellese che era stato l’unico ad auto candidarsi abbia ritirato la candidatura?

In questo momento siamo quelli che rischiamo più di tutti in Italia l'assegnazione del sito di stoccaggio. Il ritiro della candidatura del comune di Trino Vercellese dimostra un'elevata contrarietà al tema sia sul lato politico che dal punto di vista ambientale.

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