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Scoperto una nuova specie di fiore: cresce solo nell’Appennino del Lazio

È stata scoperta una nuova specie floreale che vive soltanto nell’Appennino Centrale in provincia di Rieti. “Si chiama Allium ducissae e dimostra il patrimonio delle nostre biodiversità”, dice l’assessora alla Transizione Ecologica della regione Lazio, Roberta Lombardi.
A cura di Beatrice Tominic
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Scoperta una nuova specie floreale che, in tutto il mondo, è presente soltanto sulle zone dell'Appennino Centrale. La pianta è stata rinvenuta nel corso di una ricerca finanziata alla fine dalla Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa, in provincia di Rieti e, proprio per la zona in cui è stata trovata, è stata chiamata Allium ducissae. "Le nostre stupende aree naturali protette continuano a meravigliarci con la loro bellezza e il loro inestimabile patrimonio di biodiversità”, dichiara l'assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio, Roberta Lombardi.

Il ritrovamento nel corso di una ricerca con l'Università di Camerino

La ricerca nel corso della quale è stata scoperta l'Allium Ducissae è stata finanziata a fine 2020 dalla Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa all’Università di Camerino. Lo scopo dell'indagine, inizialmente, era quello di verificare l'identità tassonomica della popolazione di Allium presente nella zona, una delle aree protette della regione. Nel corso della classificazione delle specie, però, gli studiosi si sono accorti dell'unicità di questo esemplare e lo hanno inserito nella flora italiana come unità endemica dell'Appennnino Centrale: l'Allium Ducissae, infatti, come già visto, cresce soltanto nel massiccio che comprende le Montagne della Duchessa e il Monte Velino.

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La conservazione della biodiversità

Una volta venuta a conoscenza della scoperta, l'assessora Roberta Lombardi ha dichiarato: "Anche in un territorio relativamente piccolo come l’Appennino Centrale, i massicci montuosi consentono la sopravvivenza di specie legate a un clima più freddo, perché sono stati siti di rifugio e aree di espansione e contrazione di areali durante il Quaternario, per effetto dell’alternanza tra periodi glaciali e interglaciali – e ha aggiunto – Tuttora queste aree conservano veri e propri tesori della biodiversità, che rischiano di scomparire per il cambiamento climatico."

L'assessora ha anche specificato come in questi anni la regione Lazio si sia impegnata per la conservazione, la tutela, la salvaguardia e la promozione dei valori legati alla conservazione della biodiversità, per la quale le aree protette, oltre a garantire il mantenimento dei processi ecologici ed evolutivi, svolgono un ruolo indispensabile. “La scoperta di questa nuova specie per la scienza va nella direzione dell’inserimento, proprio in queste ore, della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi nella nostra Costituzione, che recepisce così una sensibilità per l'ambiente ormai diffusa tra i cittadini e nella giurisprudenza", ha infine concluso l'assessora Roberta Lombardi.

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