Scoperta una fabbrica di tamponi falsi: lavoratori in nero e minorenni in un capannone
Alle porte di Roma è stata scoperta una vera e propria fabbrica di tamponi contraffatti. Dentro un capannone in località Monte Casale – frazione di Rignano Flaminio nell'hinterland Nord della capitale – era stato allestito un opificio abusivo, senza nessun tipo di autorizzazione o rispetto di qualsivoglia norma sanitaria e di sicurezza. All'interno erano impiegate 38 persone, tra cui 4 minorenni, tutti ovviamente a nero, che prendevano dei tamponi rapidi per l'individuazione del Covid-19 provenienti dai Paesi Bassi, il cui commercio e non è stato validato per il nostro paese, sostituendo la confezione originale e il foglietto illustrativo con altri in lingua italiana.
Responsabili della frode sarebbero un 39enne e un 72enne, entrambi residenti a Rignano Flaminio, che denunciati a piede libero dovranno rispondere dell'accusa di tentata frode in commercio. Il 39enne e un terzo uomo di 44 anni dovranno inoltre rispondere dell'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
In tutto i carabinieri della Stazione di Rignano Flaminio, che hanno agito assieme con i Nas di Roma, hanno sequestrato 17.750 kit di tamponi nasali originali destinati al mercato estero, oltre a 12.500 kit già contraffatti con le indicazioni in italiano. "Tutto il materiale rinvenuto nel capannone è stato sequestrato portato via dai Carabinieri. Nella circostanza, i militari hanno anche contestato il mancato rispetto della normativa per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 ai lavoratori trovati nel capannone (assenza di mascherine, gel igienizzanti, fogli informativi, etc.)", conclude la nota dei carabinieri.