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Scoperta piccola ‘terra dei fuochi’ a Roma: 11 indagati, arrestata dipendente della Regione Lazio

Una donna è stata arrestata e altre 11 persone sono sotto indagine perché ritenute i responsabili di una maxi discarica abusiva al confine con il comune di Fiumicino: nella discarica vivevano cani e cavalli.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Una discarica illegale dove venivano bruciati rifiuti di ogni genere, tre cui elettrodomestici e materiali speciali. È quanto hanno scoperto le indagini della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, coordinati dalla Procura della Repubblica. I responsabili ora sono sotto indagini: il giudice per le indagini preliminari ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per una donna di 52 anni e altre 11 persone, tra le quali il compagno della donna i figli ed alcuni imprenditori, sono state indagate. Dovranno difendersi dall'accusa, a vario titolo, di inquinamento ambientale, incendio doloso, calunnia, furto di energia elettrica ed acqua. Ora per rimuovere tutti i rifiuti accumulati nella maxi discarica abusiva, al confine con il comune di Fiumicino, ci vorranno 100 autotreni.

Nella discarica abusiva vivevano cani e cavalli

I sopralluoghi della polizia in questa discarica abusiva hanno scoperto che qui erano stati abbandonati 40 cani che ogni giorno cercavano cibo e ripari di fortuna tra i rifiuti: gli animali vivevano in pessime condizioni sanitari. Qui sono stati trovati anche tre cavalli. Gli animali sono stati soccorsi e allontanati dai rifiuti.

L'allarme lanciato dai piloti degli aerei

A far scattare l'allarme erano stati i piloti degli aerei impegnati nella fase di atterraggio all'aeroporto di Fiumicino che segnavano la presenza di fumo e roghi in quella poi essere stata la discarica abusiva. Subito sono così scattate le indagini degli agenti della Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, con la collaborazione del Nucleo Tutela ambientale del XI Gruppo Marconi della Polizia Roma Capitale. Il blitz finale è stato condotto anche con l'ausilio delle guardie ecozoofile Norsaa.

Le indagini della polizia

A "servirsi" della discarica abusiva si è scoperto essere state ditte di traslochi, di ristrutturazione edilizie e di facchinaggio per occultare tonnellate di rifiuti. Abbandonare i rifiuti ha permesso loro di non pagare "il costo per il regolare smaltimento riuscendo a monopolizzare il mercato offrendo ai clienti un prezzo competitivo".  L'attività avrebbe avuto inizio nel 2014. Ora una coppia – che minacciavano la gente, che cercava di opporsi, millantando parentele con il clan Spada di Ostia –  e gli imprenditori sono finiti sul registro degli indagati. Tutta l'area è stata messa sotto sequestro.

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