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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Scomparsa Emanuela Orlandi, Pietro su Capaldo: “Per trovare la Verità serve il coraggio di tutti”

“Con Capaldo potremmo essere vicini ad una svolta. Ma serve coraggio”, questo il commento di Pietro Orlandi su quanto spiegato dal pm nel corso dell’audizione dalla Commissione bicamerale d’inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
A cura di Beatrice Tominic
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Pietro Orlandi al sit-in in occasione del 41esimo anniversario della scomparsa di Emanuela.
Pietro Orlandi al sit-in in occasione del 41esimo anniversario della scomparsa di Emanuela.
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"Se ci sarà totale apertura da parte di Capaldo nel raccontare i fatti saremo di fronte ad una svolta importante – ha scritto sui social Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, commentando quanto raccontato dal pm in audizione – La Verità (rigorosamente con la V maiuscola, ndr) ha bisogno del coraggio di tutti".

Questo il commento del fratello di Emanuela Orlandi sulle parole di Giancarlo Cataldo alla Commissione bicamerale d'inchiesta lo scorso giovedì. Per il pm l'appuntamento è stato diviso in due diversi appuntamenti: la nuova convocazione è per il prossimo giovedì, ad una settimana esatta dal primo.

Capaldo alla commissione: "Emanuela rapita da De Pedis"

Nella scomparsa della quindicenne vaticana sarebbe coinvolto soltanto Enrico De Pedis e non l'intera Banda della Magliana. Di questo è convinto il pm Capaldo. Secondo il magistrato, Renatino avrebbe avuto il compito di organizzare il rapimento "sul piano materiale, un servizio di basso livello ma molto utile e particolare per qualcuno". Sabrina Minardi, ex storica di De Pedis, spesso ascoltata per la vicenda, secondo il pm non sarebbe totalmente attendibile, se non in alcuni punti in cui sembra confermare quanto accaduto.

De Pedis avrebbe avuto il ruolo di "organizzare il prelevamento e il sequestro della ragazza e poi la restituzione della ragazza a una persona non identificata" senza però conoscere i motivi del sequestro o partecipare alle trattative successive.

Le trattativa del Vaticano per liberare Emanuela Orlandi

Capaldo non è stato il primo pm ad essere ascoltato dalla commissione bicamerale d'inchiesta. Oltre a lui, nella stessa giornata, è stata ricevuta anche Giuseppa Geremia secondo la quale da parte del Vaticano ci sarebbe sempre stata poca collaborazione. Nel corso della sua audizione la pm ha fatto riferimento anche ad una trattativa fra la Santa Sede e i rapitori della ragazzina a metà anni Novanta. "Con la giudice istruttrice Adele Rando siamo rimaste sgomente leggendo la risposta con cui il Vaticano negò una richiesta di rogatoria inviata dalla giustizia italiana proprio su questa presunta trattativa", ha fatto sapere.

La stessa Adele Rando è stata ascoltata in commissione qualche settimana prima, a porte chiuse. Con lei, in audizione pubblica, è stato ricevuto il giudice Ilario Martella secondo il quale le due ragazze sarebbero "state sacrificate a qualche cosa di incredibile ma che si può definire ragion di Stato. Io ritengo che ci si trovi, come ebbe a dire Giovanni Paolo II nell'abitazione della famiglia Orlandi davanti a un intrigo internazionale, in un periodo in cui era necessaria un'operazione di distrazione di massa".

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