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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Scomparsa Emanuela Orlandi, il fratello Pietro convocato in Procura: “Incontro positivo”

“Il lavoro della Procura e della Commissione utile per trovare la verità”, queste le parole di Pietro Orlandi dopo l’incontro nella procura capitolina.
A cura di Beatrice Tominic
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Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, in diretta su Instagram al presidio organizzato alla vigilia del 56esimo compleanno, a 40 anni dalla scomparsa.
Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, in diretta su Instagram al presidio organizzato alla vigilia del 56esimo compleanno, a 40 anni dalla scomparsa.
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Continuano le audizioni della commissione bicamerale d'inchiesta sui casi di scomparsa di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi. Oltre ai membri di Camera e Senato, sull ascomparsa della quindicenne vaticana stanno continuando ad indagare anche la Procura della Santa Sede e quella della capitale. Proprio quest'ultima ha convocato il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi.

"È stato un incontro positivo – ha spiegato Orlandi – Non conoscevo personalmente il dottor Luciani, ma sa il fatto suo e mi ha dato un’ottima impressione, stanno lavorando seriamente in maniera minuziosa", ha scritto il fratello di Emanuela, Pietro, riferendosi all'incontro.

L'incontro in Procura

In poche righe Pietro Orlandi sembra tornare sui suoi passi. "Ultimamente sono stato molto critico anche verso la Procura – ammette – E oggi per certi versi mi sono dovuto ricredere. Penso che il lavoro della Procura e della Commissione ci aiuterà a fare passi avanti verso la verità".

Ma il pensiero non può che andare alle prossime audizioni attese dalla commissione bicamerale d'inchiesta. "Sono fiducioso, ora importante sarà l’audizione del 18 luglio in commissione del dottor Capaldo", aggiunge.

Il giudice Martella: "Le ragazze sacrificate"

Prima di Capaldo sono già stati chiamati il giudice Martella e la giudice Rando. Mentre Rando ha scelto di parlare a porte chiuse, Martella ha svolto l'audizione pubblicamente. "Mirella ed Emanuela sono state sacrificate per qualcosa di incredibile che possiamo definire ragion di Stato – ha dichiarato davanti ai membri della commissione – serviva una sorta di distrazione di massa dell'opinione pubblica".

L'audio della telefonata: "Mi portano a Santa Marinella"

Nel frattempo è stato ritrovato e reso pubblico anche il nastro inedito di una delle telefonate rimaste a metà. Alla prima parte, quella che vede Emanuela ripetere più volte il nome della sua scuola, si è aggiunta la seconda in cui la ragazza dice di avere "quindici, a gennaio sedici" anni. E poi parla di Santa Marinella: qualcuno la doveva portare là. "Potrebbe trattarsi delle sue vacanze, i nostri zii avevano una casa sul litorale e spesso ci andava", spiega Pietro.

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