Sciopero taxi, la protesta in centro a Roma: fumogeni e petardi
Cori da stadio, fumogeni, striscioni, bandiere dell'Italia e insulti contro Uber, al termine del corteo per lo sciopero dei tassisti arrivati a Roma da tutta Italia. I conducenti delle auto bianche hanno sfilato in corteo da piazza San Silvestro, percorrendo via del Tritone e le strade del centro storico della Capitale fino ad arrivare a ridosso dei palazzi del governo e del parlamento.
La protesta è in atto per chiedere al governo la firma dei decreti che riguardano le modifiche delle regole del lavoro dei taxi e bloccare anche l'avanzata delle multinazionali, come Uber, per evitare la concorrenza. In piazza San Silvestro fumogeni e petardi.
Il sit-in dei tassisti in piazza San Silvestro
Oltre al corteo della mattina, i tassisti si ritroveranno in piazza San Silvestro per un sit-in oggi, martedì 21 maggio dalle ore 10 alle ore 17, già presidiato dai blindati della Polizia.
Lo sciopero, come anticipato, è a livello nazionale con presidi in diverse città italiane ed è stato proclamato al termine dell'ultimo incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Le auto bianche si fermano in tutta Italia per l'intera giornata fino alle ore 22.
Ad aderire alla mobilitazione le principali organizzazioni sindacali della categoria: Unica Cgil, Fast, Ugl, Uti, Tam, Claai unione artigiani, Satam, Orsa, Uritaxi, Atlt, Ati Taxi, Sitan Atn, Usb Taxi, Unimpresa, Federtaxi Cisal.
Le motivazioni della protesta
Le sigle sindacali chiedono al Governo la firma dei decreti attuativi del Dpcm del 2019 che dovrebbero modificare le regole del lavoro di taxi ed ncc e migliorare quindi la fruizione dei mezzi del trasporto pubblico non di linea.
La protesta proclamata dai sindacati include anche la concorrenza del settore delle auto a noleggio con conducente, in particolare quelle che si possono prenotare attraverso l'applicazione Uber. Secondo i tassisti, la multinazionale californiana vorrebbe attuare nuovi principi per semplificare la piattaforma in favore dei clienti, mettendo in difficoltà così i tassisti della città di Roma. A preoccupare i tassisti è anche l'ingresso delle multinazionali e della politica degli algoritmi. La mobilitazione non riguarda quindi il tema del futuro rilascio di nuove licenze nella Capitale, 1000 per i tassisti e 2000 per gli ncc.