Sciopero dei trasporti 8 marzo: chiusa la Metro C, disagi sulla Metro B e sulla rete di superficie
Giornata che potrebbe presentarsi come difficile quella di oggi lunedì 8 marzo, sul fronte del trasporto pubblico nella capitale. A rischio metro, bus, tram di Atac e Roma Tpl, le ferrovie urbane Termini – Centocelle, Roma – Lido e Roma – Viterbo, e i pullman Cotral per quanto riguarda invece il trasporto pubblico extraurbano. Uno sciopero di 24 ore indetto in occasione della giornata della donna dalle sigle Cub e Cobas.
La situazione del trasporto pubblico a Roma
Alle 8.30 risulta attiva con riduzione di corse la Metro A, attiva senza disagi la Metro B, chiusa la Metro C per sciopero. Per quanto riguarda le ferrovie urbane attiva con riduzioni di corse la Termini – Centocelle e attiva senza disagi la Roma – Lido che collega la capitale a Ostia. Corse soppresse per sciopero per quanto riguarda il trasporto pubblico di superficie, ma la rete nel suo complesso è attiva.
Sciopero trasporti 8 marzo: le fasce di garanzia
Come di consueto saranno rispettate delle fasce di garanzia per permettere gli spostamenti essenziali in città per chi non ha alternative al trasporto pubblico. Il servizio sarà regolare da inizio turno alle 5.30 fino alle 8.30 quando inizierà l'agitazione che proseguirà fino alle 17.30, per poi interrompersi e riprendere alle 20.30 fino a fine turno alle 24.00.
I sindacati: "Aderiamo all'appello di Non Una di Meno"
Le sigle sindacali coinvolte nello sciopero di hanno deciso di aderire all'appello di sciopero lanciato dal movimento femminista Non Una di Meno. Un "sciopero dal lavoro produttivo, dalla riproduzione, dai consumi, dai generi e dei generi, perché se si fermano le donne, si ferma il mondo – si legge in una nota del di Cobas Lavoro Privato – Dall’inizio della pandemia sono 444mila le persone che hanno perso il lavoro, il 70% circa sono donne. Solo tra novembre e dicembre 2020 di 101 mila occupati e occupate in meno, 99 mila sono donne. Lo smartworking e la perdita di lavoro non hanno di certo favorito l’uscita delle donne da situazioni familiari di violenza; anzi, le hanno amplificate. Non supportate da una società, la nostra, che inneggia alla denuncia, ma che poi le lascia sole di fronte ai propri carnefici".