video suggerito
video suggerito

Il mistero dello scheletro ritrovato nel Parco dell’Appia Antica a Roma

Svelato il mistero dello scheletro umano trovato nel Parco Archeologico dell’Appia Antica. Si tratta di un morto antico, con del nastro adesivo moderno, probabilmente trasportato da topi.
A cura di Alessia Rabbai
57 CONDIVISIONI
Lo scheletro trovato nel Parco Archeologico dell'Appia Antica
Lo scheletro trovato nel Parco Archeologico dell'Appia Antica

Quando il gatto non c'è i topi ballano, dice il proverbio. Oppure, trascinano cose in modi impensabili. Lo sanno bene gli archeologi del Parco dell'Appia Antica, dove giovedì scorso, 12 settembre, è stato trovato uno schetro umano nella Villa di Sette Bassi. Nei primi momenti si pensava ad un delitto: sul teschio infatti, proprio in prossimità dei piedi è stato trovato del nastro adesivo. L'ipotesi formulata in un primo momento era la persona morta fosse stata vittima di un omicidio e che qualcuno l'avesse legata per poi lasciarla lì. Sul luogo del ritrovamento dello scheletro sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato e della Scientifica per i rilievi di rito. A risolvere il presunto "giallo" sono stati gli archeologi: il nastro adesivo era finito lì trascinato dai topi.

A raccontare quanto accaduto è stato il Parco Archeologico dell'Appia Antica in un post pubblicato su Facebook con tanto di foto del misterioso ritrovamento, che immortalano gli archeologi al lavoro, sotto alla supervisione della Scientifica. "Sette bassi non finisce di stupire: ieri pomeriggio gli archeologi che lavoravano all’interno dei vani della villa hanno intercettato le tibie e i piedi di un individuo sepolto e, mentre iniziavano a metterlo in luce, hanno notato che proprio all'altezza dei piedi restavano alcuni lacerti di un sacco nero di plastica e resti di un nastro da pacchi dando origine a una notte decisamente movimentata per gli scavi in corso!

Lo scavo è stato infatti immediatamente interrotto e il funzionario responsabile del sito, temendo si trattasse di un cadavere recente, ha avvisato la polizia. Dopo i primi rilievi, archeologi e antropologi hanno continuato fino a notte a scavare per recuperare i resti, sotto la supervisione degli agenti della scientifica. Con un sospiro di sollievo si è visto che l’inquinamento di plastica era localizzato esclusivamente all’altezza dei piedi, mentre il resto dello scheletro non presentava alcuna caratteristica che potesse ricondursi ad epoca moderna… un morto sì, ma antico!".

Ecco la spiegazione al "mistero": "Probabilmente qualche roditore dev'essere penetrato a contatto con le ossa e deve avere portato nella propria tana, come spesso accade, qualche frammento di plastica recuperato in superficie. Ringraziamo la polizia per l’intervento immediato. Continuate a seguirci e partecipate alle visite tematiche agli scavi in corso per scoprire di più sulla campagna di scavo!".

57 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views