Scambia un tumore per una frattura, Domenico muore a 20 anni: medico condannato per omicidio
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Un chirurgo della casa di cura Nuova Itor è stato condannato a un anno di reclusione con l'accusa di lesioni colpose e omicidio colposo. Il medico aveva confuso un tumore per una frattura: un errore gravissimo, che ha portato un ragazzo di soli vent'anni, Domenico Natale, a morire dopo diciassette mesi di agonia. La condanna per il dottore è stata confermata dalla Corte di Cassazione dopo che gli avvocati della famiglia del giovane hanno dimostrato come il suo errore abbia portato prima all'amputazione della gamba di Domenico, e poi alla sua morte, avvenuta il 30 ottobre 2014. Il radiologo inizialmente citato in giudizio insieme al medico è stato invece assolto.
Era il 4 maggio 2013 quando Domenico Natale è andato insieme al padre nella casa di cura Nuova Itor per sottoporsi a una lastra al ginocchio. Da giorni aveva dolori. Le lastre mostravano già il tumore: il dottore però non se ne accorse, e pensò a una frattura causata da una partita di calcetto, anche se il ragazzo disse di non essere caduto o aver preso botte alla gamba. Decise quindi di operare Domenico, peggiorando la situazione. In poco tempo il cancro, un osteosarcoma molto aggressivo, è andato in metastasi. L'unica cosa da fare ormai era amputare la gamba: un intervento che però non ha risolto la situazione. Domenico Natale è morto diciassette mesi dopo, tra l'amore della famiglia che non lo ha mai lasciato solo. "Ho nascosto a mio figlio fino all’ultimo che sarebbe morto perché volevo vederlo sperare – aveva dichiarato il padre del ragazzo, Pino Natale – Nonostante l’amputazione, ha combattuto ogni giorno per una vita migliore. I suoi quattro fratelli l’hanno sostenuto durante tutta la terapia".