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Scale mobili della metro aggiustate con le fascette: in 14 verso il processo, 4 dirigenti Atac

L’inchiesta è partita dal crollo delle scale mobili avvenuta nella stazione di Repubblica il 23 ottobre del 2018 con il ferimento di decine di tifosi russi, due dei quali in gravi condizioni. Dalle indagini sarebbero emerse gravi irregolarità e una vera e propria condotta fraudolenta, dove le manutenzioni figuravano condotte regolarmente quando non era così.
A cura di Redazione Roma
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Il pm della Procura di Roma Francesco Dall'Olio al termine delle indagini ha deciso di mettere sotto accusa 14 persone, ritenute responsabili a vario titolo della manomissione dei sistemi di sicurezza delle stazioni Spagna, Barberini e Repubblica della linea A della metropolitana di Roma. L'inchiesta è scaturita dai drammatici fatti della sera del 23 ottobre del 2018, quando la scala mobile della stazione di Repubblica ha ceduto ferendo i tifosi del Cska Mosca che si stavano recando allo stadio, due dei quali rimasti feriti in modo grave e uno è stato amputato un piede.

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Tra gli indagati figurano quattro dirigenti dell'azienda municipale del trasporto pubblico Atac. In particolare rischiano il processo l'allora direttore della direzione manutenzione e infrastrutture, il responsabile dell'esercizio per le stazioni di Repubblica e Barberini, il responsabile unico del procedimento di manutenzione e il direttore di esecuzione del contratto di manutenzione. Sospesi all'epoca dei fatti sono stati tutti reintegrati per decisione del giudice nel settembre del 2019.

Verso il rinvio a giudizio anche 9 persone della ditta vincitrice dell'appalto la Metro Roma Scarl, che devono rispondere delle accuse di frode in pubbliche forniture e lesioni gravi e gravissime. Secondo quanto ricostruito avrebbero di proposito messo in atto delle condotte per far figurare la manutenzione come regolarmente avvenuta, quando in realtà non era accaduto. Addirittura nel corso dell'inchiesta è emerso come erano state utilizzate delle fascette da ferramente per eseguire le riparazioni, una condotta non solo fraudolenta ma anche pericolosa, che sarebbe stata messa in atto con la complicità del personale di Atac.

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