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Sbranato dai rottweiler al bosco, la sorella nomina l’avvocato della famiglia di Marco Vannini

La mamma e la sorella di Paolo Pasqualini, sbranato dai cani, hanno nominato l’avvocato che ha seguito la famiglia di Marco Vannini, Celestino Gnazi. Per il legale l’ipotesi è di omicidio volontario.
A cura di Alessia Rabbai
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Paolo Pasqualini con sua sorella Priscilla e l'avvocato Celestino Gnazi
Paolo Pasqualini con sua sorella Priscilla e l'avvocato Celestino Gnazi

Sarà l'avvocato Celestino Gnazi a assistere legalmente la famiglia Pasqualini per la morte di Paolo, il trentanovenne sbranato da tre rottweiler nel bosco Macchia Grande di Manziana alle porte di Roma l'11 febbraio scorso. Gnazi tra i processi ai quali ha preso parte ha sostenuto la famiglia di Marco Vannini, il ventenne di Cerveteri ucciso da un colpo di pistola a maggio del 2015 nella villetta dei genitori della fidanzata a Ladispoli.

"Per noi è omicidio volontario"

"Sono onorato, perché Simonetta e Priscilla Pasqualini hanno scelto il mio studio per l'assistenza legale" dice l'avvocato, annunciando l'incarico che gli è stato conferito. "Sono la madre e la sorella di Paolo, il giovane uomo attaccato e sbranato da un branco di rottweiler una terribile domenica nel bosco di Manziana. Due donne meravigliose che, pur nel loro indicibile dolore, hanno la forza di pretendere lucidamente giustizia ed invocare provvedimenti seri e concreti per far cessare stragi infinite.

Priscilla ha ragione: basta con l'indifferenza complice! E ha ragione anche quando individua un quadro accusatorio che non può essere sottovalutato: si tratta, a nostro avviso, di ipotesi di omicidio volontario, perché le modalità di gestione e di custodia del branco sono state caratterizzate da negligenze talmente abnormi, da costituire concreta adesione al tragico evento. Nessuno restituirà a Simonetta e Priscilla figlio e fratello, ma faremo quello che dovrà essere fatto".

"Serve una legge sulla detenzione di cani pericolosi"

A parlare per prima di omicidio volontario è stata nei giorni scorsi Priscilla Pasqualini, che in un post-fiume pubblicato sulla sua bacheca Facebook ha commentato i tragici fatti avvenuti ad Eboli, dove un bambino di tredici mesi è morto, ucciso da pitbull. Una vicenda che ha definito "un'altra orrenda aggressione, un’altra vittima, una continua strage nel generale e complice disinteresse. Nessun altro deve morire come mio fratello, il responsabile non è il cane, ma l’uomo. Priscilla ha poi lanciato un appello: "Serve una legge sulla detenzione di cani pericolosi, noi ci batteremo per questo, oltre che per far riconoscere che Paolo è stato vittima di un omicidio volontario e non di una banale disattenzione, destinata a ripetersi all’infinito".

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