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Sbranato dai rottweiler a Manziana: l’educatrice spiega cosa potrebbe essere successo nella mente dei cani

Sul caso dei tre cani rottweiler che hanno sbranato Paolo Pasqualini al bosco di Manziana Fanpage.it ha intervistato Daniela Borgo, presidente nazionale dell’Apnec, educatrice cinofila e specialista in Rieducazione comportamentale. “Nessun allarmismo ma una corretta gestione”.
A cura di Alessia Rabbai
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I tre cani che hanno sbranato Paolo Pasqualini nel bosco Macchia Grande di Manziana sono sotto sequestro nel centro cinofilo del Lago di Bracciano. Per cercare di comprendere il comportamento dei rottweiler e cosa possa averli spinti ad aggredire ed uccidere una persona Fanpage.it ha intervistato Daniela Borgo, presidente nazionale dell'Apnec, associazione professionale nazionale educatori cinofili, educatrice cinofila da vent'anni, specialista in Rieducazione comportamentale e che si occupa anche della formazione di educatori ed addestratori.

"Non bisogna creare allarmismi né fare un discorso generalista, ma ricordare che quando si prendono cani di una certa possenza o potenziale aggressività è necessario rivolgersi ad un educatore cinofilo ed intraprendere un percorso mirato per una corretta gestione. Certo, esistono razze potenzialmente più aggressive, ma la corretta gestione, rispetto e attenzione servono con tutti i cani".

Quali potrebbero essere i motivi che hanno portato i tre cani di Manziana ad uccidere?

Per saperlo bisognerebbe conoscerne la genetica, come venivano gestiti, l'allevamento dal quale sono stati presi. Non ci si può sbilanciare, perché i motivi possono essere vari, ma possiamo fare delle ipotesi. La responsabilità è sempre del proprietario, il quale deve assicurarsi che la recinzione sia sicura e che non possano uscire dal giardino. Il leader umano deve essere presente e il rottweiler coinvolto nella vita del nucleo famigliare. I rottweiler purtroppo spesso vengono utilizzati come cani da giardino, in realtà non dovrebbero starci sempre perché lo sentono come una punizione continua e soffrono a stare lontani da colui che riconoscono come proprietario, anche se sono più esemplari.

Tra cani che già esiste una gerarchia si crea l'anarchia senza il proprio leader umano e risentono di un forte stress, anche se ciò non basta a giustificare l'aggressione. Tre cani senza proprietario liberi di uscire partono come un branco di lupi e attaccano per la caccia, anche se non è normale che attacchino l'uomo. Nel caso specifico accaduto a Manziana bisognerebbe anche capire se abbiano già in passato manifestato comportamenti aggressivi e se abbiano provato ad aggredire altre persone.

Secondo lei i tre rottweiler di Manziana sono recuperabili, com'è il protocollo in questi casi?

Sta al veterinario della Asl stabilirlo, tutte le ipotesi sono aperte. In genere i cani che manifestano comportamenti aggressivi vengono tolti dal contesto in cui si trovano, quando possibile rieducati e se ne valuta l'affidamento ad una nuova famiglia con un percorso nel quale vengono costantemente seguiti. Ma non è neanche escluso che vengano riconsegnati a chi li aveva prima.

Esistono dei segnali ai quali prestare attenzione sul fatto che un cane stia per mordere?

Certamente, ad esempio se ringhia o abbaia in casa oppure se cerca di aggredire una persona che si muove intorno a lui mentre viene portato al guinzaglio. Quando il cane morde lo fa in genere per difendersi o difendere ciò che gli è caro oppure ancora per dolore o per conflitto. Vero anche che una persona in movimento che corre o in bici innesca il predatorio nei cani che li spinge ad inseguire e potrebbe esserci un'aggressività predatoria anomala. In questi casi è importante contattare un educatore cinofilo.

Esiste un'educazione particolare alla quale dovrebbero essere sottoposti i rottweiler?

No, qualsiasi cane andrebbe portato dall'educatore, perché fa bene sia al cane che al proprietario. Si tratta di imparare una gestione corretta per far capire al cane che il proprietario è il suo punto di riferimento e il cane gli si affida imparando una serie di comandi. Tuttavia ci tengo a sottolineare che normalmente né i cani da guardia né quelli da difesa personale è normale che aggrediscano le persone. Quando si verificano fatti del genere il 98 per cento delle volte è per mancata conoscenza della gestione del cane da parte dell'educatore o del proprietario, altre può esserci un problema di genetica o veterinario del cane.

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