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Sbranato dai cani a Manziana, la famiglia della vittima incaricherà un investigatore privato

Un investigatore privato incaricato dalla famiglia Pasqualini raccoglierà elementi per chiarire alcuni aspetti su dinamica e motivi dei fatti. I famigliari valutano di creare un’associazione a nome di Paolo per le vittime di incidenti e aggressioni da animali.
A cura di Alessia Rabbai
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I famigliari di Paolo Pasqualini incaricheranno un investigatore privato per chiarire alcuni aspetti sulla morte del loro caro, sbranato da tre cani rottweiler nel bosco di Manziana vicino Roma domenica scorsa 11 febbraio. "La famiglia nominerà un investigatore di parte per un'indagine difensiva per ricostruire i fatti in maniera esatta rispetto alla dinamica e ai motivi per i quali i cani si trovassero fuori dal giardino" ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato di parte civile Giacomo Marini. Sulla vicenda che ha scosso il paese indagano i carabinieri della Compagnia di Bracciano, coordinati dalla Procura di Civitavecchia. Ad essere iscritti nel registro degli indagati sono i due proprietari dei cani, P.P. e la sua ex G.M. entrambi indagati per omicidio colposo.

Un'associazione per le vittime degli animali

I famigliari di Paolo Pasqualini stanno inoltre valutando di creare un'associazione dedicata ai parenti e agli amici di persone vittime di incidenti e aggressioni causate da animali, per tutelarle e fornire assistenza. "Un'idea in fase di studio, l'associazione sarà a nome di Paolo – spiega il legale Marini – Ci teniamo a precisare che non è un'iniziativa a sfondo d'odio verso gli animali o i loro proprietari, ma di sensibilizzazione al tema e di rispetto delle regole, per scongiurare che fatti così gravi si ripetano".

Di ieri la notizia che ad Anguillara Sabazia a pochi chilometri di distanza da Manziana una bambina di due anni e sua nonna sono state aggredite e ferite da due cani di famiglia. La piccola è stata soccorsa e trasportata con l'eliambulanza al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dove si trova ricoverata in prognosi riservata, mentre la nonna è al San Camillo, i medici l'hanno operata e sono riusciti ad evitarle l'amputazione del braccio.

"Dall'autopsia Paolo Pasqualini ha provato disperatamente a difendersi"

Ieri mattina al dipartimento di Medicina Legale dell'Università La Sapienza di Roma si è svolta l'autopsia sulla salma di Paolo Pasqualini, che ha chiarito le cause della morte escludendo l'ipotesi dell'infarto e che ha rivelato come il trentanovenne prima di morire abbia provato disperatamente a difendersi dalla morsa dei tre cani, che gli si sono scagliati contro mentre stava facendo jogging.

Dagli esami è emerso che a causare il decesso sia stato uno shock emorragico per la rottura dei vasi sanguigni. Diverse e profonde le ferite mortali evidenziate sul collo, all’altezza della vena giugulare, sugli avambracci e su una gamba. Il volto appariva sfigurato e le braccia dilaniate dalla furia dei cani.

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