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Sbranata e uccisa dai cani a Latina, continuano le indagini: chiesti nuovi test genetici

Continuano le indagini sulla morte di Patricia Masithela, la donna di 26 anni sbranata dai cani qualche settimana fa alla periferia di Latina: nominato un esperto di genetica per analizzare le tracce ritrovate nella villa.
A cura di Beatrice Tominic
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Continuano le indagini sulla tragica morte di Patricia Masithela, la ventiseienne sbranata dai cani a casa dell'ex compagno alla periferia di Latina qualche settimana fa, il 13 gennaio scorso, al civico 13 di strada Piccarello, nella periferia del capoluogo pontino. Da chiarire ancora le risposte ad alcuni interrogativi rimasti senza risposta, dal motivo per cui si trovasse da sola di notte nell'abitazione abbandonata dall'ex fino alla possibilità che fosse stata accompagnata da qualcuno. "Impossibile che abbia raggiunto, senza auto, quella casa da sola", è stato il commento di chi la conosceva.

Proprio per verificare l'eventuale presenza di un'altra persona con Patricia Masithela, la Procura ha nominato un esperto di genetica che, dopo la serie di sopralluoghi, ha compiuto degli esami per analizzare le tracce utili alle indagini trovate dagli inquirenti in diversi punti della villetta.

Sbranata dai cani a Latina: cosa è successo

I fatti, come anticipato, risalgono al 13 gennaio scorso, quando, nella notte, i residenti della zona hanno fatto scattare l'allarme. I vicini avevano sentito le urla di una donna che chiedeva aiuto. Una volta sul posto, per lei, era troppo tardi: i cani, quattro pitbull, l'avevano azzannata e sbranata, uccidendola. In breve tempo sono arrivati gli agenti della polizia: uno dei cani era talmente agitato che è stato necessario sparare e sopprimerlo per permettere l'intervento degli agenti.

Fra il cortile e l'abitazione sono stati trovati gli oggetti personali riconducibili alla donna, sottoposti oggi agli accertamenti per confermare l'appartenenza e valutare eventuali elementi di rilievo, come precisato da Latina Oggi, per escludere la presenza di altre persone. Al vaglio degli investigatori i telefoni cellulari di Masithela e dell'ex compagno, per confermare che sia effettivamente entrata da sola nella casa.

Il proprietario dei cani denunciato per omicidio colposo

In attesa dei risultati delle analisi genetiche, continuano le indagini. Secondo quanto emerso fin dai primi giorni del ritrovamento del corpo di Patricia Masithela, il proprietario della casa e dei cani, l'ex compagno della donna L.D., già noto alle forze dell'ordine, è stato denunciato per omicidio colposo e ora dovrà rispondere dell'accaduto. Ascoltato dagli inquirenti, ha spiegato che la donna sarebbe entrata nella proprietà senza permesso. Una volta nel cortile si è trovata di fronte i quattro cani, soltanto due dei quali dotati di microchip, affamati e aggressivi: già la settimana precedente avevano provato ad aggredire un'altra donna, la compagna del proprietario che, però, era riuscito ad intervenire e ad evitare il peggio.

Secondo una prima ricostruzione, l'abitazione era incustodita, con porte e finestre spalancate. Sapeva, inoltre, aprire il cancello. Ciò che non riescono ancora a spiegarsi gli inquirenti è perché volesse entrare.

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