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Sayanbull e altri 3 trapper arrestati: pestavano migranti e cantanti “rivali” come Gallagher

Quattro trapper di età compresa tra i 23 e i 36 anni sono stati arrestati con l’accusa di sequestro di persona, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Tutti esperti di pugilato e arti marziali sarebbero stati individuati sulla base di due filmati pubblicati sui social per due aggressioni: la prima ai danni di un cittadino bengalese, l’altra condotta contro i trapper rivali Gallagher, Ski e Wok.
A cura di Simona Berterame
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Alex Refice (in arte Sayanbull), Manuel Parrini; Llunga Omar Nguale e Tiziano Barilotti sono i quattro trapper arrestati dai poliziotti della Digos per due presunte aggressioni avvenute tra marzo ed aprile 2020 a Roma. Tutti e quattro esperti di pugilato e arti marziali, sono accusati dei reati di sequestro di persona, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.  Non si esclude il concorso di altri complici con funzioni di copertura e sui quali proseguono le indagini per portare ad una loro identificazione.

Le botte ai rivali trapper Gallagher, Ski e Wok

Le indagini coordinate della Procura della Repubblica di Roma e condotte dagli investigatori della Digos della Questura di Roma, diretti dal dr. Giampietro Lionetti, si sono concentrate su due filmati pubblicati sui social alcuni mesi fa.  Il primo episodio, che risale al 7 marzo 2020, si consuma nella cornice del mondo "trapper". Pochi minuti prima della mezzanotte il "branco" avrebbe fatto irruzione nello studio di registrazione musicale dei trapper GallagherSki e Wok che erano intenti a suonare. Il tutto sarebbe sfociato poi in una violenza cieca, raccontata poi dalle due vittime sui social. Il pestaggio si sarebbe protatto per almeno un'ora, fino i quattro si sarebbero allontanati indisturbati dalla sala di registrazione.

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L'aggressione razzista ai danni di cittadino bengalese

Nel secondo filmato, registrato tra marzo e aprile, si vede un ragazzo sferrare un calcio in pieno volto ad un passante, un cittadino di origini extracomunitarie. La vittima cade a terra priva di sensi e il filmato viene correlato dalla scritta "Questo è un uomo?" come per sbeffeggiare e denigrare l'aggredito. Una sequenza di pochi secondi di una violenza inaudita e immotivata, registrata con un telefonino e diventata poi virale sui social. Tutti gli aggressori sono gravati da precedenti per reati contro la persona, tra cui lesioni personali e rissa, nonché, a diverso titolo, per porto d'armi ed oggetto ad offendere e, in un caso per reati contro il patrimonio.

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