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Satnam Singh, bracciante indiano morto a Latina

Satnam Singh, i risultati dell’autopsia: morto per dissanguamento, se soccorso forse poteva salvarsi

Dal momento dell’incidente a quello della chiamata al 112 sarebbe passata almeno un’ora e mezza: si rafforza l’ipotesi che se soccorso subito, Satnam Singh forse si sarebbe potuto salvare.
A cura di Natascia Grbic
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Satnam Singh e l'azienda in cui lavorava.
Satnam Singh e l'azienda in cui lavorava.
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Sarebbe morto a causa della forte emorragia Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni morto il 19 giugno scorso che un macchinario avvolgiplastica gli ha tranciato un braccio e fratturato le gambe. Questo uno dei primi dati emersi dall'autopsia effettuata dal medico legale sul corpo dell'uomo, scaricato dal datore di lavoro davanti casa con l'arto lasciato in una cassetta della frutta. Se questo dato fosse confermato, riporta l'Agi, l'uomo forse si sarebbe potuto salvare se soccorso immediatamente. Antonello L0vato, il datore di lavoro indagato per la morte di Satnam Singh, non avrebbe fatto nulla per aiutare l'uomo. Anzi. Secondo quanto riportato dalla moglie del 31enne avrebbe addirittura sequestrato i loro telefoni per impedirgli di chiamare il 112.

Satnam Singh non aveva il permesso di soggiorno e veniva sfruttato nell'azienda Lovato almeno dodici ore al giorno. Proprio perché senza documenti, l'uomo si trovava – come tanti suoi connazionali – in una situazione di estrema fragilità, ed era costretto ad accettare tutto pur di lavorare. Dopo la sua morte, alla moglie è stato rilasciato dal Viminale il permesso di soggiorno.

Renzo Lovato, padre di Antonello e datore di lavoro di Satnam, è sotto inchiesta da cinque anni per caporalato. È emerso che l'uomo era solito impiegare manodopera straniera per pochi euro al giorno, senza ferie né riposi, e con orari lavorativi molto superiori a quelli consentiti per legge.

"Gli sono corso dietro e gli ho detto di chiamare subito il 118 – ha dichiarato un vicino di casa di Satnam, che ha visto l'imprenditore abbandonare l'uomo in strada -. Gli ho chiesto cosa stesse succedendo. Mi ha risposto mentre chiudeva gli sportelloni. Mi ha detto che si era tagliato. Ma me lo ha detto così, come se bastassero pochi punti per farlo riprendere, come se fosse niente. Gli ho chiesto perché lo avesse portato qui, anziché aiutarlo, magari portandolo in ospedale. Mi ha detto che da lui non era in regola. Ed è scappato".

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