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Sanità, crisi del Santa Lucia: ipotesi salvataggio pubblico-privato, 800 posti di lavoro a rischio

Il salvataggio della struttura potrebbe avvenire grazie ad una forma ibrida tra pubblico e privato. La Regione Lazio ha espresso un parere positivo e ora la palla passa alla proprietà del Santa Lucia.
A cura di Simona Berterame
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"L’Irccs Santa Lucia di Roma deve diventare una struttura pubblica per salvare il personale e il servizio”. Questo era l'appello lanciato pochi giorni fa dalla Cgil, Cisl e Uil di Roma. Ieri pomeriggio le sigle sindacali hanno organizzato un sit-in sotto al ministero delle Imprese e del Made in Italy in concomitanza dell'incontro sulla crisi della Fondazione Santa Lucia. Una vertenza che vede coinvolti oltre 800 lavoratrici e lavoratori.

Il vertice al ministero

All'incontro sulla crisi della Fondazione Santa Lucia IRCCS erano presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca e il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini  oltre ovviamente ai rappresentanti sindacali che avevano come obiettivo scongiurare l'asta fallimentare che non tutelerebbe né i livelli occupazionali né la qualità delle attività svolte.

La proposta della Regione

La Regione Lazio ha assicurato massima disponibilità a intervenire per salvare la qualità delle prestazioni erogate e i livelli occupazionali attraverso la creazione di un soggetto nuovo pubblico-privato (no profit) per gestire la struttura. "La Regione potrà entrare in questo partenariato senza perdere posti di lavoro – ha aggiunto Rocca al termine dell'incontro – E il governo è favorevole a questa ipotesi, perché resterebbe il controllo pubblico. È la strada maestra per quanto ci riguarda". Niente ospedale pubblico ma una forma ibrida che potrebbe comunque salvare l'ospedale e i quasi mille posti di lavoro. "Abbiamo esortato con fermezza la proprietà ad ad interrompere l'attivazione di procedure unilaterali, avviando un percorso sinergico con le istituzioni in modo che il sistema pubblico abbia un ruolo centrale in questa vicenda. Questa situazione non può essere gestita come una normale compravendita tra privata, il rischio di disperdere un'eccellenza del nostro Paese è troppo alto." dichiarano i vertici regionali Giancarlo Cenciarelli, Giancarlo Cosentino e Sandro Bernardini.

L'attenzione però resta alta e il tavolo rimane aperto. "La mancanza di liquidità da parte dell'azienda è nota e nell'immediato per le organizzazioni sindacali è prioritario garantire anche la continuità delle retribuzioni". Domani pomeriggio è prevista una nuova mobilitazione in concomitanza dell'incontro in Prefettura.

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