San Lorenzo, il campo dei bimbi è salvo ma la proprietà lo chiude “fino a data da destinarsi”

"A causa di atti intimidatori avvenuti ieri sera all’interno del centro, a partire dalla data odierna lo stesso rimarrà chiuso fino a data da destinarsi al fine di tutelare i frequentatori e i dipendenti". Questo il volantino che oggi pomeriggio è stato affisso al cancello del centro sportivo ‘Benedetto XV' a San Lorenzo, dove ogni giorno si riuniscono i bambini e i ragazzi del quartiere per praticare attività sportiva. "Una scolaresca che era all’interno dell’impianto è stata fatta uscire durante la sua attività", spiegano i comitati e le associazioni che da anni si battono per far sì che quel campo continui a essere utilizzato dal quartiere. Eppure solo ieri era arrivata la bella notizia: i Cavalieri di Colombo, proprietari dell'impianto sportivo, hanno dichiarato che procederanno alla riqualificazione del campo, che rimarrà a disposizione delle associazioni sportive dilettantistiche di San Lorenzo. La notizia era stata comunicata ieri dall’assessore municipale allo Sport, Rino Fabiano, in un incontro che si è tenuto ieri con le associazioni sportive. Subito dopo, i ragazzi hanno rimosso le transenne dal campo di calcio a undici, che da mesi ne impedivano il completo utilizzo. Ed è proprio questo gesto spontaneo dei cittadini a essere considerato dai Cavalieri di Colombo un ‘atto intimidatorio'.

"Le persone accorse in quel momento hanno inteso celebrare e suggellare la notizia semplicemente spostando le reti mobili che da più di due mesi dividono il campo e ne rendono pericolosa la pratica sportiva su di esso – dichiarano le associazioni in un comunicato – Nessun atto intimidatorio è stato compiuto. Le reti mobili e le basi in cemento rimovibili che le sostenevano sono state spostate dal centro del campo per poggiarle ai bordi del terreno di gioco e consentire quindi in sicurezza l’allenamento del settore giovanile che si stava svolgendo in quel momento. Riteniamo che l’incontro previsto per giovedì con la Fondazione Cavalieri di Colombo sia l’occasione utile per chiarire la situazione e continuare il tavolo di trattativa con il quartiere per il futuro del centro sportivo. Auspichiamo nel frattempo che il centro sportivo venga riaperto a strettissimo giro per consentire le tante attività sportive e scolastiche bloccate e che le istituzioni che hanno seguito e promosso il percorso di partecipazione si esprimano in proposito".

A intervenire sulla questione, anche la consigliera di Sinistra civica ecologista Barbara Auleta. "Le transenne sono state spostate con cautela e appoggiate ai bordi del campo, proprio perché si trattava solo di un gesto simbolico e di speranza, che quell'area finalmente tornasse al servizio della collettività – ha dichiarato la consigliera in un comunicato – Ero presente all'incontro e allo spostamento delle transenne, che come è stato documentato anche dai giornalisti presenti è avvenuto in maniera pacifica e quasi gioiosa, anche a opera dei bambini, felici di poter tornare a giocare. Grave atto intimidatorio, dunque, è il sopruso di chi ha chiuso il campo impedendone l'uso alla collettività, benché – è bene ricordarlo – una apposita deroga al PRG imponga l'uso gratuito degli spazi alla proprietà. Chiederò di chiarire a chi è imputabile questo gesto, che rompe una trattativa ragionevole e pacata che ha visto le associazioni sempre rispettose dei ruoli e delle regole del vivere civile, sebbene deprivate di uno spazio di vitale importanza, e che venga immediatamente consentito l'accesso alla struttura".

Il campo dei Cavalieri di Colombo in via dei Sabelli è stato donato al quartiere di San Lorenzo nel 1908. Da anni i ragazzi e i bambini del quartiere giocano su quel terreno, praticando sport a prezzi popolari e imparando i valori dell'inclusione. A settembre la notizia che il campo da calcio a 11 sarebbe stato smantellato per farne dei campi da padel, l'installazione delle transenne per impedire l'uso di una parte del terreno ai ragazzi, e la mobilitazione di tutto il quartiere per salvare il campo dei bambini. "Viviamo in un quartiere che ha pochissimi spazi verdi – aveva spiegato un genitore a Fanpage.it – Questo posto è fondamentale per i ragazzi non solo dal punto di vista sportivo, ma come costruzione di una comunità all'interno di un quartiere che si assume la responsabilità di far crescere le nuove generazioni nei valori dello sport e della solidarietà".